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venerdì, Aprile 26, 2024
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Lidi senza licenza: è guerra sulle spiagge di nessuno

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di ANTONIO MENNA




Si riapre la polemica sulla terra di nessuno. L’estate è alle porte e si riaccende la battaglia sui suoli dell’ex Opera nazionale combattenti: pezzi di litorale che non hanno padrone. Intere aree demaniali: arenile, pineta, lotti di terreno, edifici, occupati da appartamenti, box, lidi, esercizi commerciali, pub, locali, perfino impianti turistici come alberghi e ristoranti che non si sa bene a chi appartengono. Formalmente la proprietà e il controllo devono essere esercitati dalla Regione, a cui gli occupanti (tranne una vasta schiera di abusivi, insediati soprattutto in alcune baracche e negli appartamenti) pagano i diritti di concessione. Infatti, dopo lo scioglimento dell’Organizzazione nazionale combattenti, tutti gli oneri (e i patrimoni) dell’ente disciolto passarono nelle competenze dell’amministrazione regionale, che avviò fin dal principio una lunga battaglia legale per fare chiarezza. Bisognava ricostruire il quadro completo delle opere, entrarne «fisicamente» in possesso, sistemare le situazioni di diffusa illegalità, ripristinare la vocazione di luoghi deturpati dal degrado, proteggere le aree a verde, organizzare un piano per il rilascio delle eventuali concessioni. Mettere ordine, insomma, in un groviglio di approssimazione e abusivismo.
A oggi, però, nulla si è mosso. La battaglia a colpi di carta da bollo prosegue, ma sui suoli dell’ex Onc continua a regnare il caos. E con esso, il degrado delle aree da tutelare e la confusione per gli insediamenti turistici e commerciali. Proprio da questi ultimi, arriva il grido d’allarme. La stagione turistica è alle porte. In molti hanno fatto investimenti per modernizzare le loro strutture d’accoglienza. Molti lidi sono stati ristrutturati, altri si sono riorganizzati su modelli imprenditoriali per il tempo libero. Insomma, la macchina del turismo pendolare si è messa in moto, e gli imprenditori vogliono certezze. Invece continuano a raccogliere dubbi e approssimazione. L’ultima battaglia è quella tra il Comune di Giugliano (nel cui territorio ricadono la maggior parte dei suoli, insieme a Castelvolturno, Pozzuoli e Bacoli) e l’assessorato al bilancio della Regione Campania. Oggetto della contesa: il rinnovo delle licenze commerciali per gli esercizi localizzati sui suoli dell’ex Onc. Vale a dire, l’autorizzazione a continuare l’esercizio dell’attività ricettiva, turistica e commerciale per i lidi, i ristoranti e i locali che da anni, stagione dopo stagione, sono costretti a chiedere una licenza provvisoria. Spettano o non spettano agli attuali titolari, le licenze? E chi è competente a rilasciare l’atto? Il Comune di Giugliano ha declinato ogni responsabilità. «Non siamo competenti – hanno detto – La parola spetta alla Regione, che deve fornire chiarimenti e delucidazioni. La semplice esibizione dei bollettini di pagamento di fitto alla Regione Campania potrebbe non essere sufficiente per il rilascio delle licenze commerciali». In sostanza il Comune di Giugliano chiede di sapere se quei suoli sono o meno concessi agli attuali occupanti. E per ottenere finalmente una risposta definitiva, l’assessorato comunale al commercio ha elaborato un voluminoso dossier che è partito alla volta dell’assessore regionale al bilancio, Filippo Lucignano. Dalla Regione, però, reagiscono con stupore e perplessità. «Non abbiamo alcuna delucidazione da fornire – hanno fatto sapere – La questione delle licenze commerciali non è di nostra competenza». Intanto, nel dubbio, a rimetterci sono imprenditori e operatori turistici che, a poche settimane dall’avvio della stagione, non sanno neppure se sono autorizzati o meno ad aprire e accogliere i clienti. «Non possiamo certo rimanere in questa condizione di dubbio e sospensione – spiegano alcuni rappresentati degli operatori turistici che, riuniti in un consorzio, hanno prima incontrato l’assessore al commercio del comune di Giugliano, Antonio Panico, e hanno poi distribuito un comunicato in cui si legge. «noi non condividiamo il metodo seguito dal Comune di Giugliano. Perchè non è stato fatto come a Pozzuoli, Castelvolturno e Bacoli, che si sono assunti la loro responsabilità e hanno compiuto gli atti di loro pertinenza? Che competenza ha la Regione rispetto alle autorizzazioni commerciali?»
Il nodo della discordia, in realtà, è l’esistenza di una serie di contenziosi legali fra alcuni operatori turistici e la Regione sul diritto di occupare alcuni suoli. La battaglia legale va avanti da anni e non arriva a soluzione. «Finchè i contenziosi non saranno conclusi con sentenze esecutive – continuano gli imprenditori – la Regione va trattata alla stregua di un qualsiasi proprietario privato. Le licenze commerciali devono essere rilasciate dal Comune




IL MATTINO 23 MARZO 1999

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