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venerdì, Aprile 26, 2024
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Soldi in cambio del “silenzio stampa”, arrestato l’editore del Corriere di Caserta

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CASERTA. Maurizio Clemente, 42 enne imprenditore di Monstesarchio, da otto anni editore del Corriere di Caserta è stato arrestato ieri pomeriggio a Caserta. Ad arrestarlo, sono stati i carabinieri del comando provinciale di Caserta nel parcheggio di via Arena, nei pressi dell’Inps, dove Clemente si trovava insieme ad una donna. Poi è stato tradotto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere con l’accusa di estorsione continuata in concorso con altre persone (solo indagate).
La notizia, però, è trapelata solo il igorno dopo tant’è che non l’ha pubblicata nemmeno il Corriere di Caserta (il cui editore, ufficialmente, non è più Clemente) che invece è sempre pronto a “bruciare tutti i giornali sul tempo”. Oggi è di dominio pubblico: la Procura ha diffuso un comunicato che parla di Clemente come editore “occulto” del Corriere di Caserta e di Cronache di Napoli. Circostanza scoperta lo scorso agosto da alcuni ex giornalisti (creditori da anni della testata) quando è avvenuto il passaggio di consegne dalla Editoriale Corriere alla Libra controllata a sua volta dalla Sud Notizie nella quale figurano come socie le mogli di Maurizio Clemente e del fratello Pasquale. Clemente, difeso dall’avvocato Gennaro Razzino, (del prestigioso studio Siniscalchi di Napoli) è accusato di aver preso soldi per contratti pubblicitari estorti minacciando la pubblicazione di articoli riguardanti le vicende giudiziarie di chi poi l’ha denunciato: si parla del senatore Lorenzo Diana, di un medico di Mondragone titolare di una casa-famiglia e dell’editore Pasquale Piccirillo (Giornale di Caserta). L’editore (occulto) del Corriere di Caserta e di Cronache di Napoli è stato interrogato per diverse ore prima dal gip e poi dai pm D’Alessio e Albano. Tra gli indagati figurerebbe anche un noto amministratore del capoluogo. Stando a quanto si è appreso, Clemente avrebbe tirato in ballo nomi di politici casertani coinvolgendoli nell’inchiesta. Va precisato che Maurizio Clemente si era dimesso da cinque mesi dalla presidenza dell’Eurobic, carica che ha ricoperto per alcuni anni.

Servizio di Ferdinando Terlizzi

http://lnx.casertasette.com/modules.php?name=News&file=article&sid=1085



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Arrestato Clemente, indagato Falco



DALL’INVIATO A S. MARIA CAPUA VETERE

GIGI DI FIORE




In sordina, evitando clamori, i carabinieri lo hanno fermato in una strada secondaria di Caserta. Da giovedì, Maurizio Clemente, 42 anni, definito dai magistrati «editore occulto» del quotidiano locale «Corriere di Caserta», è rinchiuso nel nuovo carcere di Santa Maria Capua Vetere. In una settantina di pagine, l’ordinanza cautelare firmata dal gip Raffaele Piccirillo, su richiesta dei pm Alessandro D’Alessio e Giovanni Conzo, gli contesta quattro episodi di tentata estorsione e uno di estorsione. Con Clemente, nativo di Montesarchio, ex assicuratore ed ex editore di Telealternativa, nonchè socio dell’Eurobic (società finanziata dall’Ue per progetti imprenditoriali), è indagato in concorso, per un solo episodio di tentata estorsione, il sindaco di Caserta Luigi Falco.
Gli inquirenti hanno avviato l’inchiesta su una serie di denunce in cui, in sostanza, si sosteneva che Clemente avrebbe preteso contratti pubblicitari per il giornale o per la televisione per fermare campagne di stampa avviate sul suo quotidiano. Tra i denuncianti, l’ex senatore Lorenzo Diana, cui Clemente avrebbe chiesto di attivarsi presso sindaci locali per ottenere contratti di consulenza con l’Eurobic. Sentito sia dal gip che dal pm D’Alessio, affiancato dal procuratore aggiunto Paolo Albano, l’editore (difeso dall’avvocato Gennaro Razzino) avrebbe negato di aver fatto pressioni per strappare contratti pubblicitari: erano notizie vere, mai cercato nessuno, erano loro a contattarmi, ha sostenuto Clemente. Ad affermare il contrario, anche la denuncia di Pasquale Piccirillo (ex editore del giornale locale «Il Giornale di Caserta»), entrato più volte in contrasto con Clemente. Secondo i magistrati, il sindaco di Caserta, Luigi Falco, avrebbe fatto da intermediario nei contrasti, facendo pressioni su Piccirillo per fargli accettare le richieste di Clemente. Da qui l’iscrizione di Falco nel registro degli indagati. Sulla vicenda, Clemente sostiene di essere stato più volte diffamato dal giornale di Piccirillo, tanto da averlo querelato per ben 17 volte ad Avellino.
L’unica ipotesi di estorsione riguarda un contratto di sponsorizzazione di 7 milioni di lire al mese per una squadra di basket finanziata dagli allora soci di Clemente a Telealternativa. A sottoscriverlo, Filippo Ceruzzi (titolare di una struttura di recupero per tossicodipendenti). Clemente si è difeso negando di aver mai conosciuto Ceruzzi, nè di essersi interessato del contratto. Denuncianti, per tentata estorsione, anche gli imprenditori Ermes Tornatore (morto per un incidente in Sardegna la scorsa estate) e Salvatore Capacchione. Non accolta, invece, la richiesta cautelare sulla denuncia di Enzo Iodice, sindaco di Santa Maria Capua Vetere. Intercettazioni ambientali e telefoniche, testimonianze, gli elementi d’accusa. In una telefonata, Clemente dice a una donna: «Vogliono incastrarmi, sono preoccupato». E ai pm che gli chiedevano se si aspettava l’arresto, avrebbe risposto: «Sì, avevo saputo qualcosa dal sindaco di Santa Maria». Si indaga,così, anche sull’esistenza di eventuali talpe alla Procura. L’avvocato Razzino ha già depositato ricorso al Riesame.
IL MATTINO- ED. NAZIONALE PAG. 32 – 13 DICEMBRE 2003



http://ilmattino.caltanet.it/hermes/20031213/NAZIONALE/32/MELA.htm





ERA IN AUTO NEI PRESSI DEL CENTRO DIREZIONALE

L’arresto giovedì pomeriggio



La notizia ufficializzata solo ventiquattro ore dopo dalla Procura



BIAGIO SALVATI

Per alcune ore, ieri mattina, sono circolate solo voci all’inizio non confermate. Ma, in realtà, l’arresto di Maurizio Clemente, 42 anni, originario di Montesarchio, in provincia di Benevento, imprenditore e già editore del «Corriere di Caserta» (quotidiano locale che, secondo la Procura sammaritana, continuava ad essere editato dall’imprenditore in maniera occulta) era già avvenuto: il pomeriggio del giorno prima. Ad arrestarlo infatti giovedi scorso, in un parcheggio di via Arena, nei pressi della sede Inps di Falciano-San Benedetto, mentre era in compagnia di un’altra persona, sono stati i carabinieri del comando provinciale di Caserta che dopo le formalità di rito l’hanno tradotto nel nuovo carcere di Santa Maria Capua Vetere. Ma la notizia è rimasta sotto silenzio fino alla tarda mattinata di ieri e solo nel primo pomeriggio la Procura ha difusso uno scarno comunicato, a firma del procuratore Mariano Maffei, in cui annunciava l’esecuzione del provvedimento. Secondo i pm Alessandro D’Alessio e Giovanni Conzo, che si sono visti accogliere la richiesta cautelare in carcere firmata dal gip Raffaele Piccirillo, Clemente si sarebbe reso responsabile, in concorso con altre persone, del reato di estorsione continuata «per avere indotto – dietro minaccia di pubblicazione di articoli diffamatori – politici, imprenditori e professionisti della provincia di Caserta a stipulare contratti pubblicitari».
Dopo due lunghi interrogatori, prima resi al gip e poi, nel pomeriggio di ieri, al pm D’Alessio, Clemente, assistito dall’avvocato napoletano Gennaro Razzino, avrebbe spiegato la sua versione e respinto le accuse nate dalle denunce presentate dallo stesso editore Piccirillo; dallo psichiatra di Mondragone Filippo Ceruzzi (titolare di alcune case di cura); dal senatore diessino Lorenzo Diana e dall’imprenditore casertano Salvatore Capacchione.
Lo scorso agosto, a seguito della messa in liquidazione della Editoriale Corriere (società che editava anche il quotidiano «Cronache di Napoli») e al contestuale affidamento delle testate alla cooperativa Libra, un gruppo di giornalisti che vantano crediti da alcuni anni aveva invitato l’Assostampa di Napoli ad occuparsi del passaggio di proprietà ravvisando un danno per i creditori.
Intanto, ieri, l’editrice «La Stampa» che diffonde il quotidiano torinese in tandem con il Corriere di Caserta e Cronache di Napoli ha sospeso in via cautelativa l’accordo. La difesa di Clemente ha presentato due istanze di scarcerazione: al gip (che si esprimerà lunedì) e al tribunale del Riesame che dovrà pronunciarsi entro dieci giorni dalla trasmissione degli atti da parte del gip stesso.

IL MATTINO 13 DICEMBRE 2003







L’Ordine: misure drastiche



Il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, Ermanno Corsi, sulla vicenda giudiziaria che ha coinvolto l’ex editore del Corriere di Caserta Maurizio Clemente ha spiegato che «saranno adottate tutte le misure previste dalla legge istitutiva contro chi ha violato tutte le regole della democrazia e della convivenza civile».
La notizia in verità non ha sorpreso più di tanto gli operatori dell’informazione, il caso era stato già discusso. «L’Ordine – dice Corsi in una nota – aveva da tempo richiamato i responsabili del Corriere di Caserta alla correttezza professionale, adesso non resta che intervenire con le misure e le iniziative più drastiche».

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