Aveva 3.600 euro in tasca e un Rolex d’oro al polso l’uomo trovato cadavere nella mattinata di oggi (lunedì 3 dicembre, ndr) dai carabinieri della tenenza di Melito al chilometro 2+500 dell’asse mediano nei pressi dell’uscita di Giugliano. Aveva anche un documento intestato ad un 23enne, ma quando i carabinieri si sono presentati a casa sua, lo hanno trovato vivo e vegeto ancora nel letto. E subito è scattata la ricerca per identificare il corpo dell’uomo, ucciso con un proiettile di grosso calibro alla testa, ma grazie alle impronte digitali, gli inquirenti sono riusciti a risalire all’identità della vittima. Si chiamava Mirko Romano di 26 anni ed era stato arrestato nell’aprile scorso poichè ritenuto responsabile, in concorso, di una rapina alla sede del Monte dei Paschi di Siena di Pomigliano D’Arco alla fine del 2011. La novità e il dato inquietante è che il territorio dove è avvenuto l’omicidio: Melito, è il fortino degli scissionisti di prima generazione, gli Amato-Pagano, che fino a questo momento non hanno un ruolo nella guerra tra Abete-Abbinante e Vanella Grassi. Mirko Romano era nell’orbita degli Amato-Pagano, i cosiddetti “scissionisti” che si contrappongono ai “girati” per il predominio dei proventi delle piazze di spaccio nella zona a Nord di Napoli. La salma è stata trasportata al II policlinico di Napoli per gli esami autoptici. Trova conferma dunque l’ipotesi avanzata dagli inquirenti già dalla prima mattinata, ovvero che l’omicidio sia avvenuto nell’ambito della faida di Secondigliano.
RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.