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sabato, Aprile 27, 2024
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Mensa autogestita: 3 euro pranzo completo

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Contro la crisi e il caro università un piatto di pasta a 1 euro. Accade nella mensa universitaria di Napoli, occupata venti giorni fa dal collettivo studentesco Federico II, dove i ragazzi hanno messo in piedi un progetto aperto a tutti. «Mangiare a basso costo è un diritto», mette in chiaro Lorenzo, uno dei ragazzi della Mensa occupata. Un piatto di pasta costa 1 euro, lo stesso vale per un secondo. Venerdì e sabato, il pranzo completo e cioè primo, secondo e contorno costano 3 euro.

Un bicchiere di vino costa 50 centesimi, quello di birra 1 euro. Per la coca cola i ragazzi chiedono un contributo a piacere. L’acqua invece è gratis, a sottoscrizione libera, come spiega Andrea, uno degli studenti coinvolti nel progetto. Con i soldi della vendita dei pasti, ogni settimana si fa la spesa e il menù varia.

«Nella stessa settimana non si prepara mai due volte lo stesso piatto», assicura Roberto. Un modo per fare fronte alle spese universitarie e alleggerire gli oneri per le famiglie, ma anche per recuperare un bene dimenticato.

La storia della struttura di via Mezzocannone, infatti, è degna dei peggiori sprechi all’italiana: chiusa una prima volta nel 2000, dopo un intervento di ristrutturazione nel 2006 la mensa era pronta per essere riaperta ma da allora non è mai stata inaugurata, rimanendo chiusa, con tanto di cucine sigillate e camere frigo intatte. Fino a 20 giorni fa, quando i ragazzi l’hanno occupata.

All’inizio a lavorarci erano in 25, oggi sono già 50. Tutti, in maniera volontaria, dedicano tempo alla mensa. Luogo di accoglienza, oltre che per rifocillarsi, perchè qui si può studiare e socializzare. Oggi, in occasione della presentazione della mensa per tutti, gli chef – impiegati nei ristoranti, studenti, disoccupati e allievi di scuole di cucina – hanno preparato orecchiette con le cime di rapa e stufato di vitello con crema di zucca e una spruzzata di cacao amaro. La mensa è aperta a tutti: napoletani in difficoltà economiche, immigrati, disoccupati, lavoratori.

Oltre che, naturalmente, agli studenti che pagando 1 euro per mangiare alla mensa di via Mezzocannone, centro storico di Napoli, «risparmiamo anche rispetto a quanto pagherebbero con l’Adisu», l’azienda di diritto allo studio universitario. Per poter beneficiare delle convenzioni che l’azienda ha con i ristoranti «si pagano 3,50 euro, qui – dicono – si risparmia».

Ilmattino.it)

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