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venerdì, Aprile 19, 2024
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«Assegni post-datati per fermare i pignoramenti»

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Affermazioni choc, clima da campagna elettorale e un’aula mai così affollata per un consiglio comunale. (Assenti solo Schiano, Zara e A. Cacciapuoti tutti del Pdl). Si è celebrato con 24 ore di ritardo rispetto alle aspettative l’attesissima assise per discutere dell’argomento “incubo” per migliaia di cittadini qualianesi: avvisi di pagamento, cartelle esattoriali e conti correnti pignorati. Protagonista (oltre ai contribuenti) la società che si occupa di riscuotere i tributi per conto del Comune di Qualiano: la Sogert. Un contratto scaduto da ben 4 anni, tuttora in vigore a colpi di proroghe e un bando ancora fermo al palo. Parentele tra amministratori, dirigenti e dipendenti della concessionaria: uno scenario non proprio rassicurante considerato che l’agenzia continua a svolgere il suo ruolo di esattoria “seminando il panico” (visti gli effetti sulla popolazione) tra i cittadini del comune a nord di Napoli: altro che Equitalia!
Prima dell’assise i giovani della “Casa del popolo” hanno mostrato uno striscione con la scritta: «Meno Sogert. Più giustizia sociale. Stop ai pignoramenti».

Vicenda nota da tempo. Il caso, giunto solo ieri in assise, è già noto da mesi. Proprio in virtù del caos suscitato dalle notizie di numerosi conti correnti pignorati, anche per somme di diverse centinaia di euro, su sollecitazione dei partiti di opposizione: Idv, Pd, Adc e Udc, l’argomento è stato finalmente affrontato. Così com’era prevedibile, non sono mancati colpi di scena. In aula infatti erano presenti anche molti cittadini “interessati” all’argomento che si aspettavano dall’amministrazione comunale, provvedimenti “a tutela” che non sono ancora arrivati. Tra lo stupore perfino dei consiglieri comunali, è spuntato a sorpresa un documento del 2008: il “Regolamento comunale delle Entrate”, redatto dall’allora assessore al Bilancio Nicola Sgariglia, che dava (e dà tuttora) la possibilità al contribuente di rateizzare i tributi dovuti all’Ente, fino ad un limite massimo di 60 mesi. Per avvalersi di tale diritto, è necessario che il cittadino si rivolga al dirigente dell’ufficio tributi e dimostri, fornendo opportuna documentazione, di non essere in grado di pagare la somma in un’unica soluzione. La norma si applica anche alle somme già pignorate: basta versare la prima rata pari ad un dodicesimo della somma dovuta (c.f.r. art. 19 del Regolamento Comunale delle Entrate, ndr).
Perché fino ad oggi quel regolamento non è stato pubblicizzato? E’ la domanda che molti cittadini si pongono. Intanto alcuni continuavano a rivolgersi alla Sogert, avendo cura di “farsi accompagnare dal politico di turno per chiedere il favore di risolvere la questione” con un pagamento dilazionato, senza sapere che il rateizzo era già previsto dal regolamento e quindi un diritto già acquisito e non certo un favore.

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Metodi poco ortodossi. I colpi di scena sono arrivati al termine di una discussione durata due ore, dove sono stati snocciolati dati e descritte modalità non proprio ortodosse. Solo per fare qualche esempio, riportiamo alcune citazioni di consiglieri di opposizione che sono intervenuti durante il dibattito (il resto è tutto registrato sulla cassetta audio del consiglio comunale, ndr): «bollette fatte con i piedi con diritti di riscossione “esorbitanti”» (Castaldo, Adc), «pignoramenti verso terzi con spese di oltre un terzo rispetto alla somma da pagare» (Odierno, Udc), «assegni post-datati per bloccare i pignoramenti» (De Luca, Idv), «pignoramenti applicati nonostante i ricorsi in attesa del parere del giudice. Gestione approssimativa con errori grossolani sulle ricevute di pagamento» (Odierno, Udc). A difesa dei metodi della Sogert si è espresso il consigliere del Pdl Giulio Cacciapuoti: «L’agente di riscossione ha usato strumenti poco invasivi e solo per importi superiori a 8mila euro». «Non è vero hanno tuonato dal pubblico, mi hanno pignorato il conto corrente per 1.600 euro» ha dichiarato un cittadino visibilmente agitato. Poi Onofaro, ha detto che egli stesso si è attivato fin da subito per tutelare i contribuenti: «Non crediate che a tre mesi dalle elezioni questa situazione mi faccia piacere» ha dichiarato. «Perché se era un anno o due cosa cambiava?» hanno risposto dal pubblico.

Il colpo di scena. E’ arrivata alla fine dell’assise una dichiarazione che ha fatto quasi tremare le mura del palazzo comunale: «Ieri siamo stati alla Sogert per chiedere di fare qualcosa per il mio debito di 48mila euro – ha gridato una donna dal pubblico – mi hanno chiesto di compilare quattro assegni post-datati di 12mila euro ognuno… e c’era anche Onofaro (il sindaco , ndr) – ha sottolineato la donna – il quale mi consigliava di convenire». In quel momento è dovuto intervenire il presidente dell’assise per riportare la calma tra i presenti, pubblico compreso, ma la donna ha incalzato aggiungendo: «ho saputo che per una causa di 94mila euro, l’avvocato non si è presentato per ben tre volte allo scopo di perdere per favorire un loro “amico”». Dichiarazioni molto pesanti che richiederebbero approfondimenti in ambito giudiziario che, crediamo, non tarderanno ad arrivare. Secondo Onofaro si è trattato di “illazioni”.

La proposta. «Sospendere per 6 mesi le attività di pignoramento e pubblicizzare il Regolamento delle Entrate per consentire ai cittadini di far valere i loro diritti». E’ questa in sostanza la proposta formulata dall’opposizione per “dare una risposta politica” al problema che affligge migliaia di cittadini qualianesi. «La sospensione è irricevibile» hanno risposto dalla maggioranza bocciandola con un voto. Al termine della discussione, l’amministrazione comunale ha dato mandato alla Commissione Bilancio di studiare, insieme al dirigente incaricato ai tributi, una formula idonea per salvaguardare sia l’interesse dei cittadini che quello dell’Ente. «Da domani il Regolamento delle Entrate sarà pubblicato sul sito web del Comune (www.comune.qualiano.na.it)» ha assicurato il presidente dell’assise Giovanni Palma.

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