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giovedì, Aprile 25, 2024
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Città della scienza, Colangelo: «Incendio doloso». Il Questore: abbiamo dei video

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Incendio doloso. Al momento è questa l’ipotesi di reato al vaglio del procuratore della Repubblica di Napoli, Giovanni Colangelo. «Anche se, per non trascurare alcun aspetto, seguiamo tutte le piste». Lo ha detto il procuratore che con l’aggiunto Melillo ha incontrato il ministro Severino nei locali non distrutti dalle fiamme di Città della Scienza.

ACQUISITI CAMPIONI – Colangelo ha confermato che al momento l’ipotesi di reato è quella di incendio doloso ma che c’è una serie di elementi «che è al nostro vaglio». Il magistrato non ha escluso che con il passare delle ore si potranno acquisire ulteriori elementi ancora più concreti «che ci consentiranno di indirizzare le indagini su una direzione più precisa». Gli investigatori hanno acquisito intanto una serie di campioni «in numerosi punti di tutta l’area, che – ha confermato Colangelo – sono stati trasmessi ai laboratori centrali di polizia». I risultati si potranno avere già tra pochi giorni.

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«ABBIAMO DELLE IMMAGINI» – «Ci sono anche alcune immagini acquisite, ma non molte. Le esamineremo». Lo dice il questore di Napoli, Luigi Merolla. «In attesa dell’esito delle analisi lavoriamo a tutto campo. C’è un campo investigativo molto esteso, non escludiamo alcuna ipotesi» spiega. «Più andremo avanti negli accertamenti più si potranno individuare uno o più possibili moventi».

LE INDAGINI – I vigili del fuoco sono arrivati a Città della Scienza sei minuti dopo l’allarme, ma il fronte del fuoco era già esteso per circa cento metri nonostante non ci fosse vento. È uno degli elementi a sostegno dell’ipotesi dolosa, che si regge al momento sulla velocità con cui si sono propagate le fiamme nonostante il sistema antincendio sia entrato subito in funzione e sul fatto che la centralina elettrica sia risultata integra. Gli investigatori, coordinati dal procuratore aggiunto Giovanni Melillo e dal pm Michele Del Prete, in attesa degli esami scientifici, appaiono ormai certi dell’origine dolosa senza privilegiare alcuna ipotesi e non escludendo la pista della camorra che determina la competenza della Dda. Altro elemento «anomalo» all’attenzione degli inquirenti è che sono state appena due le telefonate ai vigili del fuoco mentre l’incendio aveva già assunto proporzioni considerevoli. In genere invece in occasione di vasti incendi le richieste di intervento sono assai più numerose.

corrieredelmezzogiorno.it – Redazione online

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