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mercoledì, Luglio 3, 2024
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Giugliano. Inceneritore: nascono i gruppi di intervento

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Prime iniziative dei comitati contro
l’inceneritore che dovrà
essere realizzato a Giugliano, destinato a smaltire le
ecoballe di tutta la Campania e non solo quelle di
Taverna del R, sito al confine con Villa Literno.
Dopo l’incontro col commissario straordinario
Colucci si è deciso di
costituire tre gruppi di
intervento organizzati per
tematiche. Creato un comitato legale che si terrà in
contatto con gli studi legali
per organizzare e proporre
ricorso agli organi giurisdizionali nazionali e comunitari; un un gruppo che si
occuperà di informazione e
tenere aggiornati i media
delle iniziative che saranno
messe in campo; infine un
gruppo che terrà aggiornati
sul fattore tecnico relativi
alla procedura di gara. I
Verdi hann deciso di inviare un esposto all’Unione
Europea e uno alla magistratura. Il partito ritiene
anomala la vicenda del
bando e delle modalità di
realizzazione dell’inceneritore a Giugliano. Secondo i
Verdi non si comprende
come mai la stessa Regione
Campania vuole costruire
con notevole fretta un
impianto da 316 milioni di
euro mentre non è riuscita
negli ultimi 3 anni a realizzare un solo sito di compostaggio. La battaglia dei
comitati è su tutti i fronti:
civile, politico e legale.
Pronte barricate nel futuro
cantiere stile No Tav in Val
di Susa. Previste interrogazioni parlamentari per l’accesso agli atti da parte di
Sel, Movimento 5 Stelle e
Pd; infine si organizzano
petizioni e class action
contro i danni provocati
dall’impianto. Una battagglia su tutti i fronti, insomma. Questa volta non è
intenzione dei cittadini fare
passi indietro. Anche la
Cgil locale si è dichiarata
contraria alla realizzazione
dell’impianto promuovendo una raccolta di firme per
avviare la bonifica del territorio martoriato da roghi
tossici e anni in cui tra l’area a nord di Napoli e sud
di Caserta è stato sversato
di tutto. Anche la commissione prefettizia si è
mostrata contraria alla realizzazione del termovalorizzatore. Colucci, nel
corso dell’incontro con i
comitati, ha letto il testo di
una comunicazione ufficiale dove ribadiscono di non
essere stati informati di
alcuna operazione o piano
che interessi il territorio.
Nel documento è stata
manifestata inoltre perplessità e preoccupazione per
possibili e verosimili reazioni e per possibili ripercussioni sulla pace sociale
consecutiva alle notizie
infondate e non dimostrate
circa eventuali rischi geologici a ragione di un piano
di combustione meccanica
dei rifiuti in territorio di
Giugliano che si definiva
già disastrato e mortificato
da interventi e piano
riguardanti i rifiuti. Diversi, però, i dubbi dei comitati, pronti a dare battaglia.
Perché realizzare l’inceneritore nonostante la quantità dei rifiuti prodotti in
Campania è in via di diminuzione? Perché proprio a
Giugliano terra martoriata
dal punto di vista ambientale? Perché scegliere suoli
non di proprietà del Comune di cui si dovrà pagare
l’affitto all’Enel? Come si
è arrivati a questa decisione? Perché, visto che si
intendono smaltire le ecoballe di Taverna del Re,
non è stato deciso di
costruirlo in loco per evitare danni ambientali ed economici per il trasporto
delle ecoballe? Che fine ha
fatto il comitato tecnicoscientifico che era stato
promesso? Che contenuto
hanno le ecoballe? Chi si
occuperà di questi business? Queste ed altre ancora le domande poste dai
comitati alle istituzioni
preposte.

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