C’è un’indagine interna per capire se Luca Izzo, il 22enne maranese ospite in una struttura di riabilitazione a Torre dell’Orso, in provincia di Lecce, che nel tardo pomeriggio di martedì si è tolto la vita gettandosi dal quarto piano di una scala antincendio esterna al fabbricato, dove ha sede l’ospedale Santa Caterina Novella, a Galatina, nel Salento. La salma, rientrata a Napoli nei giorni scorsi, è stata cremata. Mercoledì scorso dal commissariato polizia di Galatina, è partita una dettagliata relazione per il pm, Giuseppe Capoccia. Nella relazione sono stati riferiti i fatti, riportate le testimonianze e i rilievi effettuati sul luogo dove il ragazzo si è tolto la vita.
L’arrivo. Luca era arrivato nel Salento proprio martedì, nel centro di disintossicazione Narconon “Il Gabbiano” di Torre dell’Orso, marina di Melendugno. Presso quella struttura si sarebbe dovuto liberare dalla dipendenza dalla droga, ma a poche ore dall’arrivo si è tolto la vita saltando dal quarto piano dell’ospedale “Santa Caterina Novella” di Galatina, in attesa di un ricovero. Ora si cerca di capire cosa abbia spinto Luca a compiere l’estremo gesto e ad accertare eventuali responsabilità, se ve ne sono, tra i sanitari dell’ospedale. Per il momento c’è solo l’indagine interna dell’Asl, ma non si esclude anche un’indaigine della magistratura. Non è stata disposta l’autopsia sul corpo del ragazzo. non essendo stato formalizzato il ricovero, il giovane non era sotto la diretta responsabilità dell’ospedale. La salma infatti è stata inviata ai familiari il giorno successivo per le esequie.
Secondo i testimoni, ma anche secondo quanto riportato dal quotidiano “Il Mattino”, Luca avrebbe più volte tentato di togliersi la vita, nella stessa giornata di martedì. Il primo tentativo sarebbe avvenuto proprio all’interno della struttura di riabilitazione, poi al pronto soccorso dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce. Erano evidenti i segnali di insofferenza dovuti dalla crisi d’astinenza. Nelle ore successive è stato visitato da una psichiatra che non però non ha ritenuto necessario il trattamento sanitario obbligatorio. Gli sono stati somministrati dei farmaci per combattere la crisi di astinenza e il ragazzo ha lasciato l’ospedale Vito Fazzi, firmando un foglio di dimissioni. Ma poco dopo, il giovane ha ricominciato. E’ andato più volte in escandescenza, così è stato trasportato di nuovo all’ospedale, questa volta per il ricovero, ma al Vito Fazzi non c’era posto, così è scattata l’opzione “Ospedale di Galatina”. La corsa in auto. L’arrivo. La burocrazia però, ha voluto che per il ricovero servivano documenti del pronto soccorso dov’era stato visitato. Così il tempo d’attesa è stato fatale. Il giovane si è sottratto alla custodia degli operatori e correndo si è lanciato da una scala antincendio dell’ospedale di Galatina. Il volo dal quarto piano è stato fatale. Per Luca non c’era più nulla da fare.