Saranno ascoltati dal gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere per rispondere alle accuse di aver messo a segno la rapina alla gioielleria “Momenti d’oro” di Macerata Campania, nel Casertano, lo scorso 20 novembre. Sono stati tutti rinviati a giudizio e hanno scelto il rito abbreviato. Si tratta di Biagio Musella, 30 anni residente a Qualiano, Anna Carandente Sicco, 38 anni di Marano, Mariano Speranza, 23 anni di Napoli, Gennaro De Felice, 23 di Villaricca (nipote del boss guido abbinante, Paride Di Rosa, 30 di Mugnano, Fortunato Scotti, 28 di Napoli, Maria Palumbo, 27 di Mugnano, Ciro Dalizzo, 36anni di Portico di Caserta. L’udienza è prevista per metà ottobre. In aula ci sarà anche Silvana di Matteo, vittima del colpo che quasi certamente chiederà di costituirsi parte civile. Fu grazie alla ricostruzione degli eventi forniti dalla stessa vittima, che i carabinieri di Macerata Campania, riuscirono ad incastrare la banda che nel novembre scorso, mise a segno il colpo. Determinanti furono anche le immagini del sistema di videosorveglianza.
Il colpo. La banda entrò in azione alle 17:30 del 20 novembre scorso. In due, un uomo e una donna, si finsero clienti ed entrarono nella gioielleria. All’inizio fingevano di essere interessati all’acquisto di alcuni gioielli, poi minacciarono la vittima, Silvana Di Matteo, legandola con del nastro adesivo e ripulirono vetrine e scaffali. Sembra sparito nel nulla invece, il bottino stimato intorno ai 300mila euro. Si tratta di monili: collane, bracciali, anelli orologi ed altri oggetti preziosi.
