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sabato, Aprile 27, 2024
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Quella (tribale) lotta politica tra le famiglie

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Sparare batterie di botti e fuochi d’artificio per un elezione legata alla politica, dà una visione diametralmente opposta al messaggio stesso che la politica dovrebbe lanciare. Evidentemente umiltà e spirito di servizio non sono doti che appartengono al politico “festaiulo”. Si rimane veramente sconcertati davanti a tanta spavalderia. Sparare i fuochi d’artificio è un atto tribale e dà pienamente l’idea del corso che intende dare il nuovo consigliere provinciale alla sua “ mirabile azione politica”. Seguirà sicuramente la scia di tutti i “panzatuosti” che l’hanno preceduto, e cioè quel Marrazzo I°, dove tutto doveva nascere (e non nacque), e quel Galdiero II°, dove invece tutto abortì. E qua intendiamo le aspirazioni di un intera comunità ad essere rappresentata fuori dai confini del favoloso regno dei panzatuosti. Ma non avevamo dubbi visti i personaggi in campo. Se questa è la premessa e se è vero che i corollari matematici servono a dimostrare anche l’imperscrutabile, sarà un vero piacere seguire il nuovo interregno di Marrazzo II°, fatto tutto di “piaceri”, tarallucci, vino e feste rionali. Che dire. La politica elevata a sagra paesana. Mentre la città continua a morire e ad essere sommersa da cumuli di “monnezza” (vera e figurata), c’è ancora chi brinda, festeggia e spara botti. Nel nome di cosa? Sicuramente non in quello del popolo, ma in quello delle solite ricche e facoltose famiglie che governano questa sciagurata città da generazioni e se ne tramandano il potere. Qualiano, anche alle soglie del terzo millennio, continua ad essere ostaggio di una oligarchia che decide vita, morte, miracoli e soprattutto elezioni, di una intera comunità. Sempre gli stessi casati si tramandano appartamenti, scettri, blasoni e cariche politiche, proprio come accadeva nel medioevo.

Altre comunità, anche vicino a noi, hanno sperimentato altre esperienze politiche ed hanno avuto la capacità di rinnovarsi e rigenerarsi. Nel regno dei panzatuosti non si riesce a sperimentare null’altro che la politica del “pater familias”: l’ultimo eletto, consigliere, assessore o sindaco che sia, continua a disporre della cosa pubblica proprio come facevano gli atavici parenti. La lotta politica a Qualiano si è ormai ridotta ad una faida tra famiglie : una all’opposizione dell’altra, ed ognuna non amministra mai a discapito dell’altra. Proprio come una vera e propria associazione di Mutuo Soccorso, garantiscono reciprocamente i propri interessi (molto diffusi) con spazi temporali di 5/10 anni, tanti quanti ne dura una consiliatura. Taluni notabili, pur di essere eletti, si candiderebbero persino in una lista di khmer rossi, dichiarandosi “indipendenti”. Sono veri e propri voli pindarici cercare di dimostrare la “coerenza politica” di questi personaggi. UDC, Forza Italia?? Sono bazzecole da dare in pasto agli addetti ai lavori. L’unica certezza è che sono sempre in maggioranza. Sarebbe interessante conoscere il programma politico del nuovo consigliere, sempre che ne esista uno. Povera Qualiano. A nuttata sembra non passare mai.

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