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giovedì, Maggio 2, 2024
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Giugliano. Roghi tossici: spirale senza fine L’inferno a pochi passi dal centro abitato

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Lucia De Cicco lancia un nuovo allarme: «In località ‘Masseria del pozzo’ continuano i roghi tossici, ma a respirarlo siamo solo noi, senza contare la ricaduta sui nostri prodotti agricoli. Ma tutto oramai è più che normalità nel silenzio e omertà delle istituzioni tutte». Un messaggio lapidario, accompagnato da una galleria fotografica realizzata nella mattinata de 9 gennaio scorso. La De Cicco arriva nei pressi del campo rom, a ridosso del quadrilatero delle discariche, a meno di un chilometro in linea d’aria, dall’Auchan di Giugliano, e dal centro abitato di Qualiano e Parete. Carcasse d’auto ancora fumanti, plastica bruciata, bambini rom a piedi scalzi tra il sudiciume e montagne di carcasse di elettrodomestici, pronti per finire nella “fornace” dove tutti i rifiuti prima o poi vengono incendiati, per lasciare il posto ad altri rifiuti e poi altri ancora. Insieme a Lucia anche il Corriere.it e i giornalisti della Rai, ma anche gli agenti di polizia che hanno svolto un sopralluogo per tentare invano di cogliere i responsabili in flagranza di reato. Lì a pochi metri il campo rom, già oggetto di un provvedimento di sgombero, dove vivono decine di famiglie in condizioni igienico sanitarie a dir poco pietose, dove però, autocarri muniti di piccole gru, furgoni ‘scassati’, fanno la spola tra i centri abitati limitrofi e il piazzale del campo. Trasportano elettrodomestici dismessi, tra cui frigoriferi, cucine, scaldini e altri oggetti di uso quotidiano che una volta dismessi, dovrebbero finire in discariche autorizzate, per essere smaltiti correttamente e riciclati, ma invece puntualmente, finiscono per essere “intercettati” da chi ha fondato il proprio business nel cuore della Terra dei Fuochi. Gli addetti smontano tutto e recuperano il rame ed altro materiare da rivendere, la plastica viene abbandonata ai margini del campo rom, se entro pochi giorni non viene ritirata dalla società che si occupa dello smaltimento dei rifiuti, viene bruciata, per fare posto ad altra plastica: ecco la “spirale senza fine”.

Eppure nei mesi scorsi erano arrivati segnali positivi. Il vice prefetto Donato Cafagna, nominato commissario anti roghi tossici in Campania, dopo aver istituito un tavolo interforze per fermare quella “spirale senza fine”, annunciando provvedimenti ad hoc, con la presenza di militari, guardie ambientali volontarie e un fitto monitoraggio del territorio, aveva rodato speranza a chi, da decenni attende la fine di une fenomeno “maledetto”, causa (forse) di malattie devastanti, fonte di paura e angoscia di migliaia di cittadini che abitano a ridosso della zona. Ma niente di quanto annunciato si è visto a Giugliano e dintorni. Forse la Terra dei Fuochi non è qui, ma altrove. Forse quello che accade ai margini delle nostre periferie non è il vero nemico da combattere. Se le denunce non servono a scuotere “chi di dovere”, perché tanti cittadini come Lucia De Cicco si ostinano ancora a documentare fenomeni che non interessano a nessuno?

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