L’ex fascia tricolore Antonio Amente irrompe nel dibattito in merito alle presunte irregolarità riscontrate nella convocazione del consiglio comunale del 28 agosto. E’ ormai imminente, secondo quanto anticipato dallo stesso Amente, la presentazione dell’annunciato ricorso al Tar per l’annullamento della delibera approvata durante il consesso civico di fine agosto e per il medico melitese è anche l’occasione per trarre un bilancio sui quattro anni di governo a firma Carpentieri.
“Ogni giorno la gente mi ferma per palesarmi il rammarico per la triste situazione che vive il paese – ha esordito Antonio Amente e ha continuato – purtroppo ho la stessa sensazione dei mie concittadini: Melito è un paese agonizzante; è una triste realtà e i melitesi non meritano questo stato di fatto. Ormai è diventato un paese invivibile sotto tutti i punti di vista: vivibilità, igiene e sicurezza sono completamente trascurate. Quando quasi cinque anni fa ho dovuto abbandonare la guida della città – ha aggiunto – ho lasciato in eredità delle opere praticamente definite che non sono state portate a termine da questo Sindaco: dalla stazione della metropolitana alla piscina comunale”.
La stretta attualità, però, impone di rivolgere l’attenzione alle contestazioni mosse in consiglio comunale in occasione dell’approvazione del bilancio; contestazioni che – lo ricordiamo – comportarono l’abbandono degli scranni da parte dei cinque consiglieri di opposizione presenti in aula. “La convocazione del consiglio comunale del 28 agosto è nulla, di conseguenza tutto ciò che è stato approvato in quella seduta è da considerarsi altrettanto nullo – ha affermato Amente – Il regolamento comunale parla molto chiaro: il consiglio comunale deve essere convocato in seguito alla ricezione del parere dei revisori contabili; parere arrivato solo quattro giorni prima della seduta quando, di fatto, il consiglio comunale era già stato convocato. La diffida arrivata dalla Prefettura ha comportato una convocazione ‘frettolosa’ del consesso civico e il mancato rispetto del regolamento di funzionamento del consiglio comunale”.
Le forze di opposizione hanno già da diversi giorni preannunciato passaggi istituzionali per fare luce su quanto accaduto nella seduta di fine agosto e le prime azioni potrebbero essere imminenti: “Penso che i ricorsi potrebbero essere addirittura due – ha dichiarato a sorpresa Antonio Amente – personalmente chiederò la sospensiva della delibera approvata in consiglio comunale, mentre gli altri consiglieri presenteranno un ricorso ‘sul merito’, che richiede tempi più lunghi, ma tutti i precedenti ci danno ragione e siamo convinti che i nostri ricorsi saranno accolti favorevolmente. Inoltre – ha aggiunto l’ex primo cittadino – sto completando la raccolta degli atti della Melito Multiservizi e, al massimo per la prossima settimana, invierò tutti gli incartamenti alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica. Raccogliendo gli atti relativi alla partecipata comunale – ha continuato il medico melitese – sta emergendo un passivo ancora più pesante di quanto previsto: si parla di sei milioni di euro. La cosa più grave è che questo deficit si riverserà sui contribuenti melitesi che saranno costretti, negli anni, a pagare una tassa dei rifiuti ancora più alta a fronte di un servizio inesistente”.
In conclusione, l’esponente politico melitese ha voluto lanciare un messaggio agli attivisti del Movimento Cinque Stelle, rilanciati sulla scena politica grazie a un video di denuncia pubblicato nei giorni scorsi: “Voglio congratularmi con gli esponenti del Movimento Cinque Stelle per il video che hanno realizzato – ha affermato – Mi fa piacere notare che anche loro stanno cominciando a fare un po’ di opposizione e mi auguro che continuino su questa strada, anche se penso che tra un po’ non sarà più necessario perché questo consiglio comunale sarà sciolto a breve” ha concluso laconico l’ex primo cittadino.
