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lunedì, Maggio 20, 2024
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Giugliano. Partito Democratico, gran confusione su espulsioni e commissariamento

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“Grande è la confusione sotto il cielo, perciò la situazione è favorevole”. Lo disse Mao Tse-tung, certamente non l’ultimo dei fessi. L’ex presidente della Repubblica Popolare Cinese pare che ci abbia visto lungo. Con questo aforisma, ha infatti descritto con lungimirante saggezza la cronaca odierna del Partito Democratico.

E’ dalle 19:30 che si inseguono notizie discordanti. La Commissione di Garanzia Provinciale del Pd avrebbe definito “illegittimi” i commissariamenti di Ercolano, Castellammare e, soprattutto, Giugliano, a causa di irregolarità nell’iter di nomina. Il commissario del circolo Peppe Russo, allora, sarebbe stato illegittimamente nominato dalla Federazione Provinciale in accordo con il segretario regionale e nazionale del partito, cioè il Premier Matteo Renzi.

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Se tutto fosse confermato da un’attestazione scritta, non si lascerebbe adito a dubbi. La decisione della Commissione di Garanzia, quindi, dovrebbe essere comunicata agli organi di partito preposti: segretario regionale e nazionale, segreterie, commissari nominati e via discorrendo. Un documento scritto, però, ancora non c’è. Ed è qui che viene il bello.

Oggi pomeriggio si è svolta un’assemblea della direzione metropolitana del partito. Il secondo punto all’odg, dopo la discussione sulle primarie a Napoli, sarebbe stata propria la votazione della ratifica dei commissariamenti. Argomento di cui però non si è discusso come ha spiegato la presidente provinciale del Pd Elisabetta Gambardella. “In direzione non c’è stata nessuna discussione in merito alla ratifica dei commissariamenti. Sulla decisione, per mancanza di tempo, abbiamo scelto di riaggiornarci”, ha detto. Tantomeno, in direzione metropolitana non è giunta alcuna risultanza dei lavori della Commissione di Garanzia Provinciale del Pd. “La votazione sulla ratifica dei commissariamenti è stata rinviata – ha confermato la deputata Giovanna Palma -. Inoltre, ad oggi non leggo alcuna comunicazione ufficiale da parte della presidenza della Commissione di Garanzia in relazione ad un eventuale ipotesi di illegittimità del commissariamento del circolo di Giugliano”.

Alla presunta illegittimità del commissariamento, si aggiunge una gran confusione sulla posizione dei cosiddetti dissidenti. Dalle prime informazioni, sembrava ormai certo che il sindaco di Giugliano Antonio Poziello, i consiglieri comunali Pasquale Casoria, Paolo Liccardo, Agostino Palumbo, e poi ancora Franco Maisto ed Imma Galiano fossero definitivamente reintegrati nel partito. A quel punto, l’unico “piccolo” problema sarebbe stata l’assenza nello statuto comunale di una norma che prevedesse la presenza, nella stessa amministrazione, di iscritti al Pd in maggioranza e opposizione.

Ma, a quanto pare, i sei dissidenti sarebbero ancora “deferiti”. Quindi, seppure il commissariamento fosse stato dichiatato illegittimo, non sarebbe conseguente il reintegro dei dissidenti nel partito.

E allora l’unica cosa “legittima” da chiedersi è: dov’è la verità?. In questi giorni si discute di rinnovamento, di coinvolgimento di tutte le anime del partito (riconoscendo implicitamente la presenza di componenti che badano ai propri interessi), giustificando i personalismi che vengono alimentati da notizie o dichiarazioni strumentalizzate che conducono soltanto a quella “confusione” che, come affermava Mao Tse Tung, rende la situazione favorevole. Ma favorevole per chi? Per chi ha una poltrona da difendere? Per chi ambisce ad una più importante? Si abbia almeno il coraggio, per non dire la decenza, di ammettere che si tratta soltanto di giochi di potere, un’efferata lotta tra componenti, piuttosto che continuare a nascondere la testa sotto la sabbia in questa nomenclatura, Partito Democratico. Di democratico, ormai, pare gli sia rimasto solo il nome.

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