VILLARICCA.Un puzzle di giovani vite che si incastrano tra loro. Storie reali, fragili. Con pennellate decise. E’ così che Federico Moccia ritrae gli adolescenti romani. Tutto è così intenso, vergine. Prende forma dalla penna dell’autore, per divenire la narrazione di un mondo impalpabile, fatto di emozioni. L’amore, quello vero, che ti mozza il fiato. Ed il dolore, crudo, che ti strazia dentro. E’ in quest’universo fatto di musica pop, griffe e clan che si consuma la storia d’amore più intensa degli ultimi anni. Uno sguardo, una frase ardita. E d’un tratto nulla è più come prima. E via… lungo il corso, in moto, a tutta birra. Fughe notturne e corse a perdifiato. Quelle mani un po’ sudate, ed il tremolio nella voce. Baci rubati. Donati. Intensi. Il rossore sulle gote di lei, imbarazzo e piacere. Improvvisamente la certezza di appartenersi… , ed il terrore di perdersi, per sempre. Step e Babi: due mondi paralleli che si incontrano, e si scontrano. “Lei è una studentessa modello. Lui un violento, un picchiatore”. Nonostante questo, l’amore. Quello che ti mette le ali, che ti fa volare tre metri sopra al cielo… e più su. Lo stesso amore – la stessa forza – che ti catapulta in terra, inesorabilmente. Senza pietà.
Federico Moccia è nato a Roma nel 1963. Autore di testi televisivi e sceneggiatore per il cinema. Scrive “Tre metri sopra il cielo” , edizione Feltrinelli. Circolato per anni in fotocopie, si è imposto come cult tra gli adolescenti della capitale.
