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mercoledì, Maggio 1, 2024
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Minaccia di morte i parenti del boss: «Non uscite di casa che vi spariamo»

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La procura avrebbe aperto un fascicolo su un episodio quanto mai inquietante che sarebbe avvenuto domenica scorsa a Pianura, all’ingresso dell’abitazione di due zii di Salvatore Romano detto “Muoll muoll”. Un pregiudicato legato al clan Foglia-Pesce- Marfella-Bellofiore si sarebbe presentato a casa dei coniugi, minacciandoli di morte se li avesse visti in giro: non perché affiliati alla camorra (infatti non lo sono), ma solo ed esclusivamente per la parentela con il ras. È partita una segnalazione al 113 e poco dopo i poliziotti del commissariato del quartiere hanno raccolto la denuncia circostanziata delle vittime e hanno inviato un’informativa ai pm della Dda ipotizzando il reato di minacce gravi.



Sullo sfondo della vicenda, se la ricostruzione sarà confermata dagli accertamenti in corso, ci sarebbero i contrasti in atto con i Romano, spalleggiati da un ex Lago, un ex Mele e i Sorianiello di Soccavo. Per descrivere ciò che sarebbe successo domenica bisogna fare un passo indietro. Il giorno prima, nei pressi di casa, è stato ferito gravemente Giovanni Bellofiore, ritenuto componente del gruppo dei Pesce-Marfella e fratello del più conosciuto Antonio detto “Tonino 38”. Un agguato che solo per caso non è sfociato in omicidio e che mirava a eliminare un nemico giovane. Per gli investigatori del commissariato Pianura, del commissariato San Paolo e della squadra mobile della questura non ci sono dubbi sulla matrice del delitto, avendo escluso dopo i primi accertamenti che si sia trattato di una tentata epurazione interna.



Il giorno dopo l’agguato (per il quale non ci sono indagati) è giunta, nel pomeriggio, una telefonata allarmata al 113 in cui venivano segnalatele minacce alla coppia di coniugi: lei zia di Salvatore Romano, lui zio acquisito in quanto marito della donna. A compiere l’accertamento sono stati un poliziotto di grado elevato del commissariato Pianura e un assistente, i quali hanno preso a verbale le vittime e inviato l’informativa alla procura. Sulla vicenda vige il riserbo, ma è ipotizzabile che difficilmente si potrà arrivare all’emissione di una custodia cautelare. È presumibile invece che il presunto autore della sgradita visita a marito e moglie presto sarà interrogato dagli inquirenti.



A Pianura la guerra di camorra è una costante che si ripete da decenni. Con la scomparsa della Nco di Raffaele Cutolo, avanzò il clan Contino su un fronte e sull’altro i Lago, i “Magoni”, conosciuti anche per interessi edilizi nell’area flegrea. Poi, più di recente, i contrasti hanno riguardato i Marfella e i Lago e infine i Pesce e i Mele, tra l’altro parenti tra loro. Nel frattempo sono stati diversi gli affiliati che hanno scelto la strada della collaborazione con la giustizia, contribuendo a importanti operazioni contro la criminalità organizzata del quartiere. Ma la pax di camorra sembra ancora lontana.



FONTE: IL ROMA

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