16.2 C
Napoli
mercoledì, Maggio 1, 2024
PUBBLICITÀ

FRANCESCO, ODISSEA PER LA VITA. INTERVIENE IL COMUNE
Marano, il bimbo bisognoso di un apparecchio per il respiro

PUBBLICITÀ


MARANO. “Non appena abbiamo appreso del singolare dramma che stava vivendo la famiglia Armillis abbiamo attivato immediatamente il nostro sistema di intervento. Non è possibile che emergenze del genere debbano arenarsi nelle pastoie della burocrazia. Per fortuna pare che il problema si sia felicemente risolto”. Così Mauro Bertini, sindaco di Marano, commenta il caso emerso agli onori della cronaca, riportato dal quotidiano Il Mattino, e che ha come protagonista il piccolo Francesco, un bambino di appena quattro mesi, affetto da una malattia che rischia di produrre eccesso di ossigeno nel sangue e che quindi necessita di un continuo monitoraggio con un’apparecchiatura che si chiama pulsossimetro. L’urgente bisogno dello strumento era cozzato contro le lungaggini burocratiche che avevano indotto l’Asl a chiedere tempo per espletare la gara d’appalto per l’acquisto. Un’attesa che i genitori del piccolo proprio non riuscivano ad accettare, col rischio di una crisi irreversibile da un momento all’altro.

Ma il Settore dei Servizi Sociali del Comune non ha sprecato tempo e, attraverso l’assistente sociale Novella Castaldo, ha preso contatti con la famiglia. “Abbiamo appreso dai giornali del caso – dice l’assessore alle Politiche sociali, Antonio Menna – ed abbiamo immediatamente messo in piedi un sistema alternativo alle procedure dell’Asl. Abbiamo deciso di acquistare l’apparecchiatura portatile, il cui costo è di poco più di 500 euro, che la famiglia avrebbe potuto usare fino a quando l’Asl non avrà fornito l’apparecchiatura fissa. A quel punto, una volta restituito il pulsossimetro, lo avremmo donato ad un ospedale od a strutture specializzate”.

PUBBLICITÀ

Ma, come spesso accade, la denuncia della stampa ha fatto scattare la catena di solidarietà con una vera e propria gara contro il tempo, al punto che il tempestivo intervento dei Servizi Sociali resterà per ora “congelato”: un’associazione, infatti, fornirà oggi stesso alla famiglia Armillis l’apparecchio.



ufficio stampa Comune Marano





ECCO L’ARTICOLO DEL MATTINO





Francesco, odissea per la vita

Quattro mesi, serve un apparecchio per controllare il respiro. L’Asl: solo tra 45 giorni



di DANIELA DE CRESCENZO




Marano
. Il respiro potrebbe mancargli da un momento all’altro, perciò senza il pulsossimetro, uno strumento che misura l’ossigeno nel sangue, Francesco, un bel bimbo di quattro mesi, potrebbe morire. Ma la Asl 2 non è in grado di fornire l’apparecchio prima di almeno un mese e mezzo. La burocrazia ha i suoi tempi anche se è a rischio la vita di un bambino. L’odissea di Christian e Anna Armillis, i genitori di Francesco, comincia il 24 febbraio, a due giorni dalla nascita del bambino al primo policlinico di Napoli: il cuore del piccolo si ferma e la famiglia finisce nel panico. «Per salvare Francesco fu necessario un massaggio cardiaco – racconta la mamma – E la cosa non finì lì. Di tanto in tanto diventava cianotico, gli mancava il respiro». Parte così il pellegrinaggio tra medici e ospedali. «Ci dissero che il piccolo aveva subito danni cerebrali, che non sarebbe mai stato normale – spiega Anna – Fortunatamente non ci arrendemmo e lo portammo all’ospedale ”Le Scotte” di Siena dove ci hanno spiegato che in realtà Francesco aveva avuto degli episodi di Alte (Apparent Life-Threatening Event) e che per evitare il peggio bastava applicargli questo apparecchietto». Ma una volta tornati a Napoli la situazione si è rivelata molto meno semplice del previsto. Il 9 luglio Christian Armillis ha presentato alla Asl 2 una richiesta «per la fornitura di un pulsossimetro fisso e portatile dotato di venti fascette». Ma la risposta è stata scoraggiante: «Per ottenere l’apparecchio ci vorranno un paio di mesi». «La documentazione presentata è imprecisa – spiega la responsabile dell’Unità operativa materno-infantile, Antonella Russo – l’Asl senese, infatti, non ha scritto che il pulsossimetro è necessario per garantire al bimbo un adeguato stile di vita. Se i genitori ci porteranno la documentazione esatta, organizzeremo la gara: alle ditte bisogna concedere almeno quindici giorni per preparare le offerte. Poi bisognerà trasmettere l’incartamento all’ufficio competente. In tutto ci vorranno almeno quarantacinque giorni lavorativi. E in questo periodo, tra l’altro, molti sono in ferie. Ci rendiamo conto che è triste, ma non ci sono scorciatoie. La burocrazia ha i suoi tempi». Che sono diversi, evidentemente, dai tempi della vita: Francesco ha ormai quattro mesi, il 7 luglio l’Asl di Siena ha avanzato una richiesta specificando che il bambino dovrà utilizzare l’apparecchio per almeno cinque mesi. Di questi due passeranno in attesa dell’acquisto. «E intanto siamo in un inferno. E l’ansia si trasferisce anche ad Alessandra, l’altra mia bambina di due anni – spiega Anna – mia sorella si è trasferita a casa mia e facciamo dei turni per dormire: Francesco va sorvegliato ventiquattro ore su ventiquattro e se diventa cianotico bisogna farlo piangere. Un atto di distrazione potrebbe essere fatale».




IL MATTINO 14 LUGLIO 2005

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Ragazzini accoltellati all’Arenile, il fermato è il figlio del ras della Vanella Grassi

Finora nessun coinvolgimento diretto in dinamiche criminali. Ma una parentela ‘importante’ dal punto di vista criminale, quella di essere...

Nella stessa categoria