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mercoledì, Maggio 1, 2024
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Presidio al Tribunale e sciopero della fame, avvocati in protesta a Napoli

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Stanno dormendo all’addiaccio, con il rischio di sentirsi male come in realtà già successo nelle scorse ore. Deliberatamente non mangiano, optando per uno sciopero della fame. Vanno avanti con un presidio permanente all’esterno del Tribunale di Napoli e non sono disposti a mollare fin quando non avranno risposte concrete da parte, soprattutto, dicono, del Consiglio Nazionale Forense e Cassa Forense, visto che «alcuni membri del mondo forense continuano nel loro vergognoso atteggiamento, portando a come unica conseguenza una asimmetria del trattamento economico a discapito invece di tanti professionisti che vivono soltanto del loro stipendio». Sono gli avvocati di Nuova Avvocatura Democratica i protagonisti delle azioni di protesta. In quattro, gli avvocati Giuseppe Scarpa, Salvatore Lucignano, Michele Lauletta e Ciro Sasso, stanno dormendo da giorni in sacchi a pelo o in auto nei pressi di piazza Porzio della cittadella giudiziaria napoletana per dire basta a quella che, per loro, assomiglia quasi ad una discriminazione. In buona sostanza, si parla nuovamente dello sconfinato mondo della “Casta’’; in questo caso nella galassia degli avvocati.



In un colloquio telefonico con Internapoli.it i principali protagonisti della protesta affermano senza mezzi termini: «C’è una condizione di impoverimento dell’avvocatura. Diverse associazioni forensi pensano soltanto alle loro indennità. Parliamo anche di soldi pubblici, grazie ai quali vengono aperti giornali, si utilizza un grosso potere politico, si fa soltanto propaganda per mantenere privilegi». Il riferimento pare essere diretto proprio ai membri partenopei Cnf e Cassa Forense, tra i principali organi dell’avvocatura. Ma non solo. La “canzone’’ sembra essere diretta anche agli stessi membri del Consiglio Nazionale dell’Ordine. «In molti – proseguono gli avvocati che stanno dormendo fuori al Tribunale – continuano a godere di privilegi, anzitutto economici, che tanti altri avvocati al contrario non hanno. Nuova Avvocatura Democratica da tempo sta portando avanti la battaglia in questo senso, ricevendo in cambio insulti ed un atteggiamento inumano. Noi denunciamo la troppa disparità. Sapete cosa porta tutto questo? Ad un allontanamento della giustizia. La cittadinanza deve sapere, la situazione è gravissima».

In queste ore, secondo quanto si è appreso, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati si riunirà per discutere del tema. Al vaglio, anche un documento prodotto proprio da Avvocatura Democratica. Ma pare che non tutti abbiano appoggiato la battaglia degli avvocati, con una spaccatura in realtà non nuova nel mondo forense partenopeo. «Noi – concludono da Nuova Avvocatura Democratica – non molleremo e saremo ancora in presidio all’esterno del Tribunale, nonostante le ripercussioni sulla nostra salute».

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