Emergono particolar scioccanti sull’omicidio di Fosco Di Fusco, l’uomo trucidato tre giorni dopo essere tornato in libertà per reati legati allo spaccio di droga.
Vincenzo Birra era vicino al clan Mele mentre Di Fusco, fratello di Domenico detto “Uocchiee’ brillante”, legato ai Lago e anch’egli ammazzato nel 2000, era transitato nelle file dei Pesce-Marfella. Ma, probabilmente temendo che potesse tradirli, secondo gli inquirenti il gruppo in cui era entrato Birra decise di eliminarlo. Come dimostrerebbe un’intercettazione ambientale nel carcere in cui era rinchiuso il boss Giuseppe Marfella “’o percuoco”.
A parlare, oltre a lui, sono il figlio Mario e il nipote Domenico Russolillo.
Giuseppe: «L’ho letto giornale. Ma dimmi una cosa… questo ragazzo che è stato ucciso…. ma questo è il fratello di Nunzio “’o corridore”?».
Domenico: «Il figlio di Nunzio (il riferimento è al padre di Vincenzo Birra)».
Mario: «Eh».
Domenico: «Proprio il figlio di Nunzio».
Mario: «Che è cresciuto e per una tirata di cose si è trovato insieme a questi “scemi” e stesso loro l’hanno….(gesticola con la mano destra)».
Giuseppe: «Ma chi Peppe (Giuseppe Mele) stava con….(fa un cenno con la mano)».
Mario: «Sì..stava con Peppe (Giuseppe Mele)».
Giuseppe: «Ma che casino, mamma mia!».
Mario: «No, papà ma..”.
Giuseppe: “Incomprensibile…li arresta a tutti….li arresta a tuttiquanti…».
Mario: «Eh…fanno una “ricettata”….una “ricettata” (retata-arresti)».
Il 46enne pregiudicato Fosco Di Fusco trovò i sicari ad aspettarlo in strada, dopo che qualcuno gli aveva citofonato attirandolo in una trappola, e fu centrato da sei colpi di pistola: tre al torace e altrettanti all’addome.
