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venerdì, Aprile 26, 2024
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Cantone al IV Circolo di Giugliano: «Legalità concetto stuprato troppe volte, senza responsabilità è una parola vuota»

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Come la scuola può contrastare l’attenzione alla camorra: questo il titolo dell’incontro-dibattito tenutosi questa mattina presso il Quarto Circolo Didattico di Giugliano.
A distanza di un anno dall’intitolazione dell’istituto di Varcaturo alla figura di Don Peppino Diana, la dirigente scolastica Dott.Michelina Del Vecchio ha organizzato un percorso di approfondimento su tematiche inerenti alla Legalità. “Non è un valore celebrativo ma un’esperienza vissuta quotidianamente.
Legalità è cultura della sicurezza, rispetto per la propria terra ed il proprio territorio. In qualità di educatori facciamo insieme ai nostri alunni esperienza di Legalitá a 360°anche grazie alla sinergia con amministrazione, forze dell’ordine, diocesi”- ha affermato la Preside.

Tanti e svariati gli appuntamenti organizzati dal 14 al 23 Marzo con la partecipazione di autoritá civili e militari,istituzioni, sacerdoti e professionisti esperti del settore.



Ad aprire la giornata ricca ospiti ed interventi è stato Luigi Sequino, presidente del Consiglio Comunale di Giugliano: “Come genitore e poi come amministratore sono onorato di participare a quest’iniziativa. I giovani hanno bisogno di esempi credibili che attraverso la propria esperienza siano in grado di mostrare loro ogni sfumatura di questo territorio sicuramente difficile ma che può migliorare con il contributo di molti”.

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Durante l’arco della mattinata, video, immagini, e canzoni interpretate dai piccoli alunni del coro hanno fatto da cornice ed emozionato i presenti.


Dopo aver ampiamente discusso sul tema grazie alla partecipazione di Don Carlo Villani assistente Regionale Scout, Antonio D’Amore referente provinciale Associazione Libera, e la Dott.ssa Luisa Franzese Direttore Generale USR Campania, è stato Raffaele Cantone Presidente Autoritá Nazionale Anticorruzione a concludere l’intensa giornata.



“Legalita è la parola più violentata in assoluto. Deve essere un concetto affiancato dal termine responsabilitá, per far capire loro come possiamo adoperarci e coniugare parole a fatti concreti.
Non ho conosciuto Don Peppe Diana, mi sono occupato dei Casalesi dopo, ma ne è emersa una figura che ha provato a coinvolgere pezzi di cittadinanza.
Anche la Chiesa – continua Cantone – ha avuto tanti silenzi in passato perché probabilmente pensava che per sconfiggere la mafia non era necessario fare rumore ma Don Peppe Diana ha avuto il coraggio di alzare la voce ed ha pagato un prezzo altissimo.

La scuola è la chiave di volta per ripartire, e dare loro esempi positivi in contesti particolarmente difficili. Dobbiamo far capire che I mafiosi non vivono da uomini, ma sotterrati sotto casa e non vanno da nessuna parte. Non c’è nulla di positivo perchè quei ragazzi con la pistola possono fare solo tenerezza, non valgono nulla senza le armi.
La scuola rimane purtroppo o per fortuna l’ultima vera ancora per insegnare ai nostri ragazzi ad amare il loro territorio.

Guardare negli occhi un bambino che canta con entusiasmo, è una delle cose più belle. Oggi é facilissimo parlare di Don Peppe Diana come eroe, ma è difficilissimo far capire quanto costa dover contrastare le mafie, ma ci riscatta poter dire che accanto a tante brutture la nostra terra produce anche tanti esempi positivi”- afferma il Magistrato giuglianese che nonostante i tanti e svariati impegni continua a spendere tempo con i giovani spiegando loro l’importanza di una vita vissuta sposando a pieno il concetto di Legalità.

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