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venerdì, Aprile 26, 2024
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Mugnano. Si libera una casa popolare, la storia di Alfredo Romito verso il lieto fine

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Sembra vicino ad un positivo epilogo la storia di Alfredo Romito, il cittadino attualmente dimorato in via Francesco Crispi che, come raccontato anche di recente da Internapoli.it, da tempo rischia di essere sfrattato dal proprio appartamento per l’impossibilità a pagare l’affitto a causa della mancanza di lavoro e di una situazione familiare particolare, con alcuni disabili che vivono con lui. Nella giornata di venerdì infatti, il primo cittadino Luigi Sarnataro ha firmato l’ordinanza di sgombero di un appartamento di via Alessandro Manzoni al cui interno vive una donna che, come poi risultato a seguito degli approfondimenti anche con lo Istituto Autonomo delle Case Popolari (Iacp), non aveva diritto ad occupare l’alloggio. Quella casa di via Alessandro Manzoni, tenendo fede alla graduatoria degli assegnatari del 2004 andrà, salvo altri intoppi, proprio al signor Romito che in quell’elenco era il primo dei non assegnatari. Dunque, con lo sgombero in atto, verrà scalata la graduatoria e la famiglia Romito potrà avere l’alloggio. Ma quando? Non prima di alcune settimane, visto che dalla firma dell’ordinanza l’attuale inquilina ha 10 giorni di tempo per completare lo sfratto e andarsene. E qui, rischia nascere una problematica. Il prossimo 30 marzo infatti, l’ufficiale giudiziario chiederà alla famiglia Romito di abbandonare l’attuale casa di via Francesco Crispi, se non ci saranno proroghe. Calendario alla mano, dunque, i Romito rischiano di passare in strada alcune notti.

Ed è proprio quello che teme Umberto Zucconelli, il consigliere del Movimento 5 Stelle che sin dall’inizio ha seguito la storia di Alfredo Romito. «Tale vicenda – dice l’esponente pentastellato – che si trascina da lungo tempo, poteva essere affrontata prima se ci fosse stata un’amministrazione pubblica più efficiente e celere. Dico questo perché lo Iacp ha avuto tempi biblici nel rispondere alle sollecitazioni». Zucconelli aggiunge: «Perché prima del sottoscritto nessuno si è curato di verificare all’Anagrafe che i certificati presentati dall’attuale occupante della casa di via Alessandro Manzoni presentavano elementi contradditori? E perché il sindaco, soprattutto quest’estate, è stato lento nel rispondere alle Pec che gli avevo inviato? Anzi, ad alcune non ha proprio risposto». Il consigliere 5 Stelle insiste: «Se dopo il 30 marzo il signor Romito finirà in strada, diversi soggetti della pubblica amministrazione ne saranno responsabili. Il Comune aveva anche assicurato la disponibilità di una somma straordinaria da garantire al padrone di casa per recuperare i soldi arretrati. Ma il bilancio verrà approvato soltanto dopo il 30 marzo e quindi i soldi rischiano di non essere disponibili in tempo utile».

Dall’amministrazione comunale risponde l’assessore Vincenzo Massarelli, anche lui a conoscenza sin dall’inizio della storia. «La questione del bonus straordinario va chiarita. Lo si può elargire soltanto se sussistono i presupposti. A verificarlo, dev’essere l’Ufficio Politiche Sociali dell’Ente. Solo con quel via libera, il contributo straordinario può essere dato. Noi come amministrazione comunale abbiamo fatto tutto quello che eravamo in grado di fare e non vorrei ci fosse qualcuno che voglia ricamare su questa storia, creando poi un precedente».

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