Un bunker nel bunker. Tre giovani pusher degli «scissionisti» si erano rinchiusi in un palazzone della «219» di Melito per spacciare al sicuro, lontano da occhi indiscreti. Da un finestrone afferravano i soldi, da un altro cedevano le dosi di crack, marijuana e cocaina. L’escamotage, però, non ha retto a lungo. I carabinieri della compagnia di Giugliano hanno scoperto l’espediente e hanno fatto irruzione all’interno dell’edificio, in via Lussemburgo. I militari del nucleo operativo, agli ordini del tenente Vincenzo Massimiliano Russo, hanno arrestato in flagranza il 17enne Giovanni B., residente a Melito, responsabile di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Addosso nascondeva 110 grammi di crack confezionati in 161 dosi, un grammo di cocaina e cinque di marijuana. Il minorenne è stato trasferito al centro di prima accoglienza dei Colli Aminei. Sono invece riusciti a scappare gli altri due ragazzi che erano con lui: anche loro, molto probabilmente, erano minorenni.
Per gli investigatori, la «piazza» di spaccio di via Lussemburgo è una delle più redditizie dell’intera zona a nord di Napoli. Qui, tra i palazzoni costruiti all’indomani del terremoto dell’Ottanta, si vendono oltre cinquemila dosi di stupefacenti al giorno alla modica cifra di 13 euro.
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