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martedì, Maggio 21, 2024
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Il maltempo salva la spiaggia

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LITORALE DOMIZIO –

Non arriva la temuta onda nera dopo gli scavi per la nuova foce del lago Patria

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LAGO PATRIA – «Graziati dal maltempo»: tirano un sospiro di sollievo gli operatori balneari del litorale domitio. La temuta «onda nera», riversatasi in mare dal lago Patria è stata dispersa dalle correnti e dal temporale di ieri. «Fortunatamente – commentano gli operatori – le correnti hanno portato le acque del lago al largo, salvando il litorale».
Scampato il pericolo, quindi, ma resta da capire chi abbia riaperto lo sbocco a mare del lago, manomettendo la foce. Sull’accaduto indagano i carabinieri di Giugliano; di certo le ruspe erano entrate per la prima volta in azione lunedì mattina. Poi, messe in fuga dall’intervento dell’Arpac e dei militi, erano tornate durante la notte completando l’attentato ecologico. Intanto le ipotesi investigative, al momento, restano due: quella dell’approdo turistico e quello dell’espediente per favorire l’ossigenazione delle acque per l’allevamento del pesce.
Intorno al lago, del resto, si aggirano enormi interessi. Da tempo si dicute della realizzazione di un approdo per barche al suo interno, ma finora ogni tentativo era stato frustrato dalla semplice considerazione che, essendo il lago al centro di una riserva naturale, un progetto simile non è certo compatibile. Eppure, negli anni scorsi la Regione rilasciò una concessione per l’utilizzo della vecchia foce, uno dei pochi angoli ancora incontaminati, per lo sci d’acqua.
Intanto, mentre gli investigatori cercano di capire chi e perché abbia riaperto il canale, ambientalisti, esponenti politici e operatori turistici tornano a sollecitare la bonifica: «In teoria non ci sarebbe nulla di male nel riaprire il collegamento tra mare e lago – spiega Adolfo Masullo, vicepresidente nazionale Fiba e presidente regionale di Assoturismo – l’operazione consentirebbe infatti, la riossigenazione e il ricambio delle acque. Il problema è costituito invece dall’elevato inquinamento del lago, all’interno del quale sversano numerose fogne abusive e l’idrovora Palumbo».
Quest’ultima, in particolare, asciugando la falda affiorante, fa sì che i terreni compresi tra Licola e Villa Literno, un tempo paludosi e sottoposti al mare, non siano invasi dalle acque. L’idrovora scarica, però, all’interno del lago le acque risucchiate dalle pompe e inquinate da antiparassitari, concimi e scarichi.
«Il lago potrebbe essere un’importante risorsa – spiega Enzo Riccardo, dirigente provinciale Sib – ma allo stato attuale è una minaccia. Siamo stati fortunati, quanto accaduto è, però, la dimostrazione della necessità di un intervento di bonifica e riqualificazione ambientale».


A.Poziello – Il Mattino 29 agosto 2002

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