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venerdì, Aprile 26, 2024
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ASSASSINATO IL BOSS PIANESE DETTO ‘O MUSSUT’. UN AGGUATO IN PIENA REGOLA

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Una pioggia di proiettili, quindici i colpi calibro 9 per 21 e così si è consumato un nuovo delitto di camorra. Nicola Pianese, detto ‘O Mussut’ è stato trucidato da un commando entrato in azione ieri sera poco prima del otto in via Ripuaria a Giugliano, in località Varcaturo. Nonostante il volto sfigurato e il corpo sanguinante, quando sono arrivati i medici del 118, Pianese respirava ancora. Mentre l’ambulanza si recava all’ospedale “La Schiana” di Pozzuoli, pochi minuti dopo i primi soccorsi, arriva la morte. Pianese aveva 47 anni ed era a piede libero dal maggio scorso, dopo sette anni di carcere. Non era solo nel Mercedes al momento dell’agguato, con lui c’era un suo affiliato, Giuliano Quaranta, il suo autista secondo gli investigatori e può ancora farcela, è stato solo ferito in più parti del corpo ed è stato giudicato guaribile in quaranta giorni. Erano fermi nella Mercedes e aspettavano qualcuno, forse un ospite di un hotel. Sono tuttora in corso analisi investigative da parte della scientifica e sul posto stanno lavorando i Carabinieri della compagnia di Giugliano diretti dal capitano Gaetano de Biase.



Nicola Pianese era residente a Qualiano, il suo “dominio” sul territorio risale a circa vent’anni fa. Secondo quanto risulta dalle indagini della magistratura, Pianese, dopo avere a lungo militato nella Nuova Camorra Organizzata, come luogotenente di Pietro Nappo, aveva costituito dopo l’ uccisione di quest’ ultimo il suo autonomo sodalizio criminoso, stringendo alleanza con i rivali di un tempo della Nuova Famiglia e in particolare con il clan Mallardo di Giugliano, di cui è ritenuto il capopiazza a Qualiano. ’O mussut, ritenuto il referente per conto della cosca dei Mallardo a Qualiano, iniza a gestire il contrabbando di sigarette, un grosso giro d’affari a quel tempo, finì in manette una prima volta il 28 maggio del 1998, perché destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di associazione per delinquere ed estorsione aggravata. Sono molti i cittadini che a Qualiano ricordano il dicembre del 1996. Otto anni fa il coraggio di alcuni imprenditori e commercianti riuscì a portare dietro le sbarre tre estorsori che avevano messo in ginocchio il paese, attraverso un’attività criminale che durava ormai da decenni. Imponevano il pizzo a qualsiasi attività: anche i piccoli negozi erano entrati ormai nel vortice di estorsioni che ripetutamente venivano compiute ai danni di esercenti terrorizzati. Un’inchiesta che al tempo gettò chiarezza su alcune delle dinamiche interne all’organizzazione della mala di Qualiano.

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