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mercoledì, Luglio 3, 2024
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Rifiuti, la carovana dei disperati. Nuove proteste a Ponte Riccio

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di ANTONIO POZIELLO


GIUGLIANO – Ancora proteste per rifiuti e miasmi, ancora accuse roventi all’indirizzo del Commissariato per l’emergenza rifiuti, accusato addirittura di «genocidio». Ieri mattina migliaia di abitanti dell’agro giuglianese ed aversano sono così scesi nuovamente in strada: basta con l’emergenza rifiuti, con le discariche, con gli impianti mangiarifiuti mal funzionanti, con le piattaforme di stoccaggio del cdr. Basta con la puzza che rende l’aria irrespirabile e costringe circa centomila persone a starsene con porte e finestre sbarrate per evitare che la puzza s’intrufoli nelle case.
In piazza delegazioni di cinque città: Giugliano, Parete, Trentola, Lusciano e Villa Literno. La protesta, indetta dal comitato «Aria Pulita» di Parete ha insomma avuto numerose adesioni.
Presenti i sindaci di Parete, Trentola e Lusciano e numerosi esponenti di alcune forze politiche oltre a tantissimi agricoltori della Cia di Napoli e di Caserta.
E c’erano, poi naturalmente, gli irriducibili del Comitato Ponte Riccio, che da sei mesi combattono una guerra senza quartiere contro il Commissariato di governo e la Fibe per ottenere la chiusura e la messa in sicurezza delle discariche dell’area di Tre Ponti-Ponte Riccio e la minimizzazione dell’impatto ambientale dell’impianto di Cdr.
La manifestazione ha preso il via alle prime luci del giorno, quando una lunga carovana di trattori e macchine agricole ha cominciato a impegnare i sentieri delle campagne attigue per bloccare l’incrocio di Tre Ponti, il punto che non a caso consente l’accesso alle due discariche della zona: la Resit e la Fibe.
Quindi un gruppo di donne e bambini ha «invaso» la Resit: dinanzi alla discarica è stato anche organizzato un comizio, nel corso del quale sono state lanciate accuse al vetriolo all’indirizzo del Commissariato di governo. Nel mirino dei manifestanti soprattutto il commissario vicario Massimo Paulucci, di cui sono state chieste a gran voce le «immediate dimissioni». A sparare accuse contro Paulucci, sono stati per primi alcuni esponenti dei Ds, ovvero i suoi stessi compagni di partito.
«È un incompetente – accusa in particolare Pietro Ciardiello – e da quando ricopre l’incarico ha fatto solo danni. Finora non ha mantenuto uno solo degli impegni dei tanti assunti. Continua insomma a fare soltanto promesse, che sistematicamente non rispetta. Non riesce a far funzionare decentemente gli impianti e soprattutto non è in grado di indicare una strategia seria per uscire dall’emergenza per cui si continua a navigare perisolosamente a braccio. Bassolino farebbe bene a liberarsene al più presto…».
E i diessini dell’agro aversano hanno anche preparato un documento che sarà inviato al più presto al Governatore della regione.
Critico infine con Paulucci anche il segretario provinciale di Napoli di Rifondazione Comunista, Peppe De Cristofaro, che ha giudicato «grave la situazione» e ha invitato Bassolino ad intervenire «in prima persona».

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IL MATTINO – 9 ottobre 2002

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