Scongiurare una crisi rifiuti sul territorio affidando nuovamente l’appalto per la frazione organica, servizio temporaneamente bloccato per un bando di gara andato infruttuoso. L’amministrazione comunale del sindaco Aurelio Russo ha intrapreso una vera e propria corsa contro il tempo per evitare un’emergenza sanitaria in pieno autunno.
Dopo la scadenza lo scorso 24 settembre dell’appalto di 5 mesi con la ditta Ital Ambiente Srl che ha sede ad Acerra, il Comune ha indetto un nuovo bando per riaffidare la gestione del trattamento dell’umido sul territorio comunale. Sfortunatamente per l’Ente di via Roma e ovviamente ai cittadini che usufruiscono di un servizio importante, la gara è andata deserta lasciando l’Ente di via Roma e gli uffici con un bel grattacapo da risolvere in poco tempo.
Il servizio, oramai in procinto di essere sospeso, aveva già portato come parziale conseguenza alla formazione di cumuli di rifiuti in zone come via Sambuci, piazzetta Terzo Millennio e nei pressi di via Separiello dove si verifica l’abbandono indisciplinato della spazzatura. Per arginare il problema, il Comune ha così chiesto alla vecchia ditta Ital Ambiente Srl di tornare in sella in attesa dell’indizione di una nuova gara d’appalto. Ma, per convincere la società acerrana a rimanere, è stato necessario apportare in consiglio comunale una variazione di bilancio che ha prodotto un aumento della cifra per il trattamento dell’umido, passata da 130 euro circa per tonnellata a 148 euro. La Ital Ambiente Srl infatti, come specificato nell’ordinanza sindacale, aveva detto di non «Ritenere più remunerativo il compenso» chiedendo che fosse portata a 150 euro, poi sceso a 148 euro dai precedenti 130 e rotti.
Ma tale incertezza sul nuovo bando, porterà ad uno stop più o meno lungo del servizio del trattamento dell’umido? Secondo il primo cittadino Aurelio Russo: «La situazione è monitorata ed entro fine anno ci sarà il nuovo bando per l’affidamento. Forse gli uffici preposti avrebbero potuto essere più veloci, ma per evitare anche l’aumento della tariffa Tari, abbiamo chiesto alla vecchia ditta di tornare. Lo potevamo fare, perché lo prevede la legge in casi straordinari».