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GIUGLIANO, «ACQUA PUBBLICA: CI METTO LA FIRMA». AL VIA L’INIZIATIVA DEL PRC

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A Giugliano così come in quasi 100 piazze di Napoli e provincia, domenica 11 Febbraio è stato organizzato il primo appuntamento dell’anno della campagna nazionale «Acqua pubblica: ci metto la firma». L’iniziativa è stata promossa, nella centralissima piazza Gramsci, dal Partito Della Rifondazione Comunista e dai Giovani Comunisti i quali, aiutati da un atipico e caldo sole invernale, muniti di gazebo, materiale informativo e naturalmente penne, hanno avviato la raccolta firme a sostegno della legge di iniziativa popolare per la gestione pubblica dell’acqua: “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico”, presentata alla Corte di Cassazione nell’ottobre del 2006. Tale iniziativa non è altro che l’ultimo tassello di un percorso iniziato già da diversi anni nel nostro territorio e che ha visto protagonisti inizialmente i comitati civici per la difesa dell’acqua pubblica, espressione delle aspirazioni popolari di base, che hanno avuto una dinamica spontanea di crescita eterogenea, trasversale e così impetuosa da trovare ben presto una forte convergenza da varie correnti del mondo politico,sindacale e dell’associazionismo in generale. Cattolici, ambientalisti ed esponenti della sinistra radicale, tutti uniti nel difendere il concetto di acqua come bene comune dell’umanità e nel ritenere l’accesso ad essa un diritto inalienabile. La “questione acqua” in Campania è stata al centro di un’accesa vertenza nata nell’ottobre del 2004, a seguito delle dichiarazioni rese dal Governatore della regione Bassolino e dal sindaco di Napoli Rosa Russo Jervolino. I due esponenti affermarono pubblicamente che la regione Campania e la città di Napoli avrebbero proceduto in tempi brevi all’affidamento del servizio idrico ad una società totalmente privata. Il 23 novembre 2004 l’Ato2 (Ambito Territoriale Ottimale), ente previsto dalla legge Galli del’94, formato dagli amministratori locali dei paesi coinvolti e dalla provincia, e che ha il compito di “razionalizzare” e poi dare in gestione i servizi idrici a società per azioni, deliberò la privatizzazione dei servizi idrici nell’area Napoli-Volturno. Il 30 gennaio 2005 scorso la delibera è stata ritirata. La manifestazione, che i comitati popolari in difesa dell’acqua pubblica avevano indetto per il giorno seguente allo scopo di impedire lo svolgimento della gara per la scelta del socio privato nella spa costituita dall’Ato 2, si è così trasformata in un festeggiamento per la revoca del provvedimento di privatizzazione. A seguito di tale vittoria,che ha portato i sindaci del comprensorio a decidere per una gestione “in house” delle reti idriche, il Prc dichiara, per voce del segretario cittadino Giuseppe Mariniello: «Abbiamo deciso così di costruire un percorso che si propone sia di non smarrire quanto di buono si è costruito fino ad ora a livello locale e sia di spingere per l’approvazione a livello nazionale di tale Legge di iniziativa popolare (Lip)», al fine di affermare la necessità di un radicale cambiamento del quadro normativo esistente in materia di privatizzazione dell’acqua che, ancora secondo Mariniello: «ha portato negli anni scorsi solo ad un forte aumento delle tariffe a fronte di un peggioramento del servizio e del concreto pericolo del licenziamento di alcuni lavoratori delle aziende privatizzate.
La raccolta di firme è iniziata oggi 11 febbraio» -conclude il segretario cittadino del PRC- «e proseguirà per sei mesi, ogni domenica mattina, in oltre 100 piazze della Campania e su tutto il territorio nazionale in cui sono dislocati più di 200 comitati territoriali, con l’obiettivo di raccogliere un numero di firme molto superiore alle 50.000 previste dalla legge ciò per affermare in modo forte come l’acqua vada considerata bene comune e diritto umano e il servizio idrico come servizio pubblico sottratto al mercato».

ANTONIO MANGIONE

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