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mercoledì, Maggio 1, 2024
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LA POLITICA OGGI: MAGGIORANZE ASETTICHE E OPPOSIZIONI IMPOTENTI

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Maggioranze unite unicamente dalla paura di creare fratture politiche insanabili. Non si litiga quasi mai apertamente e si giunge sempre al voto unanime e condiviso nei consigli comunali. Consiglieri che alzano la mano e si turano il naso, in barba ai proclami di qualche anno prima, a volte anche di pochi mesi addietro. Spesso le opposizioni sono impotenti a causa di minoranze schiaccianti, con un ruolo relegato al controllo, seppur minimo, con l’unica arma del ricorso alla Procura della Repubblica. Non c’entrano destra e sinistra, che in alcuni casi si sono mischiate e alternate. Le regole non cambiano, anche se cambiano gli schieramenti e raramente gli uomini.
Villaricca, feudo di Lello Topo da sei anni, da tempo ormai modello amministrativo per i comuni limitrofi, comincia a mostrare i primi segni di cedimento. Debolezze? Semplice gioco della politica che non risparmia nessuno. Si apre all’interno della maggioranza il nodo della successione, ma apparentemente nessuno sembra volerne parlare, anche se inevitabilmente si finisce per farlo. Non mancano occasioni di imbarazzo, come la rimozione dall’incarico del dirigente della polizia municipale, causa delle dimissioni qualche settimana fa, poi ritirate, dell’assessore alla viabilità Cipolletta: un prezzo politico? Forse. Ma fa discutere anche la vicenda della costruzione di un cancello su un suolo pubblico, in un parco a Via Napoli, dove, pare, risiede un noto consigliere di maggioranza, che anche se sarà abbattuto, come ha garantito l’assessore all’urbanistica, non gli ha fatto fare certo bella figura.
Qualiano dal canto suo non sembra molto diverso, anche se di successione non se ne parla proprio. Dopo un anno di amministrazione la situazione sembra praticamente immutata. In maggioranza c’è chi ingoia rospi con la speranza di rifarsi, ma c’è anche chi ammette di sentirsi più a suo agio sui banchi dell’opposizione, ma se Galdiero perde un alleato, ne guadagna tre e va avanti per la sua strada: «ne parleremo a settembre» ha fatto sapere solo qualche giorno fa, ma la vicenda dell’acqua i qualianesi sembrano non volergliela perdonare.
Giugliano, o meglio «il ritorno dei morti viventi», continuerà la sua lenta e interminabile asfissia in attesa delle elezioni del prossimo anno. Proprio quando Taglialatela sembra averli tutti contro, ecco che rinasce l’Araba fenice, come lo definisce Ferdinando Bocchetti in un intervento del 17 giugno scorso e torna a sedere al tavolo rotondo con gli stessi cavalieri di prima, o quasi, portando a casa però un bottino importante: il Tribunale Metropolitano nei beni del Clan Rea (se ne parla da otto anni), che sembrava stesse per sfuggirgli di mano, anche se alla fine tutti sembrano volersene prendere il merito.
Non è un attacco alla politica. Questa non ha scuse. Il territorio versa in condizioni pietose, non solo a causa dell’emergenza rifiuti che, come si dice dalle nostre parti “quando è per tutti, è mezza festa”, ma per tante emergenze ancora più gravi, a partire da quelle sociali, prima fra tutte la criminalità, il commercio in ginocchio, il lavoro pressoché assente, per finire con quelle ambientali, con gli incendi e i roghi di sostanze tossiche di qualsiasi tipo, che non si arrestano neanche davanti al 14% di aumenti di malattie tumorali, in quest’ultimo caso però: “quando è per tutti…” altro che mezza festa: è un passo più vicino alla morte ed è proprio questo che tutti, ma proprio tutti dovrebbero capire.

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