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domenica, Maggio 26, 2024
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RODARI NEL MONDO: «LA PAROLA A TUTTI PERCHE’ NESSUNO SIA SCHIAVO»

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Rodari nel mondo, il covengno tenutosi ieri pomeriggio alla Città del Libro a Giugliano. Hanno partecipato all’incontro moderato dalla giornalista Tonia Limatola, la vedova dello scrittore Maria Teresa Ferretti Rodari, Mario Di Rienzo Presidente Centro Studi Gianni Rodari di Orvieto, Donatella Trotta giornalista de “Il Mattino”, Gerardo Leo presidente Centro Studi Fantasilandia Città di Siano (SA), il Marista Fratel Giorgio Diamanti del Centro Studi Gianni Rodari di Orvieto, Matteo e Massimiliano che nell’anno scolastico 1978/1979 hanno vissuto tre giorni, con lo scrittore. Giovanni Rodari vissuto dal 1920 al 1980 ha dato un contributo notevole alla ricchezza culturale dell’Italia. Scrittore, pedagogista e intellettuale, le sue opere sono state tradotte in tutto il mondo. Negli anni settanta gli fu consegnato il premio Andersen, nobel per la letteratura infantile. Le sue opere si fondano sulla semplicità; con leggerezza e fantasia vengono raccontate storie che si radicano nella realtà. Il suo scopo era quello di utilizzare periodi, parole semplici per poter arrivare al cuore di tutti, della gente comune. «Tutti gli usi della parola a tutti mi sembra un buon motto, dal bel suono democratico. Non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo. Una lezione rodariana molto importante che tutti dovrebbero conoscere e mettere in pratica» questo quanto affermato dalla giornalista Donatella Trotta che continua: «Un plauso a Sergio Pacilio che ha il coraggio di investire sui libri. Incoraggiare la promozione della lettura è lodevole». Rodari, che è stato anche un grande giornalista insisteva molto sullo studio della parola «la lettura non nasce da imposizione ma da un rapporto diretto con la parola e la sua funzione». Ecco quanto affermato dal presidente Mario Di Rienzo ricordando uno dei tanti articoli dello scrittore: «Nove modi per insegnare ad odiare la lettura, un elenco che molti insegnanti dovrebbero leggere».
• Presentare il libro come un’alternativa alla tv.

• Presentare il libro come l’alternativa al fumetto.

• Dire ai bambini di oggi che i bambini di una volta leggevano di più.

• Ritenere che i bambini abbiano troppe distrazioni.

• Dare la colpa ai bambini se non amano la lettura.

• Trasformare il libro in uno strumento di tortura.

• Rifiutarsi di leggere al bambino.

• Non offrire una scelta sufficiente.

• Ordinare di leggere.

Lo scrittore, inoltre ha sempre posto, in tante delle sue opere, l’attenzione sulla fantasia, l’immaginazione che deve avere il suo posto nella scuola. Lo hanno appreso in particolare Matteo e Massimiliano, (alunni della quarta elementare 1978/1979 dell’istituto Fratelli Maristi di Giugliano) che per tre giorni ebbero Gianni Rodari come maestro. «Abbiamo condiviso con lui un’esperienza affascinante, ci promise un secondo tempo che non è mai arrivato. – Massimiliano continua – Giocava con noi come solo un bambino sapeva fare e ci ha insegnato a vedere il mondo come una favola di pace». Presente alla Città del Libro anche una mostra, «Rodari nel mondo» curata dal Centro Studi Fantasilandia, dedicata allo scrittore. Trenta pannelli, che raccontano i suoi scritti e le sue opere tradotte in più di cinquanta lingue.

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