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sabato, Giugno 1, 2024
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Incarichi e affidamenti non conformi, l’Anac bacchetta il Comune di Giugliano: nel mirino 170 appalti

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“Non confomità degli affidamenti in quanto e violazione del divieto di frazionamento di appalti al fine di sottrarli da procedure maggiormente competitive”. Con queste motivazioni l’Anac (Autorità Nazionale di AntiCorruzione) ha ammonito il Comune di Giugliano riguardo le modalità di aggiudicamento di diversi appalti. Nel mirino dell’autorità, presieduta dal Pres. Avv. Giuseppe Busia, circa 170 affidamenti dei servizi di ingegneria e architettura per gli anni 2019, 2020, 2021, 2022, 2023. 

Gli ispettori hanno analizzato i dati dell’affidatario, degli eventuali soggetti partecipanti, la modalità di affidamento, l’oggetto, il CIG, l’importo a base d’asta, l’importo del contratto e quello effettivamente liquidato, il dirigente firmatario della determina e il Rup.

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L’Autorità ha provveduto ad inoltrare comunicazione di avvio del procedimento con nota prot. n. 93613 del 20.10.2023, contestando all’Amministrazione “il frazionamento di alcuni servizi tecnici nonché anomalie in riferimento alla definizione degli importi posti a base dell’affidamento dei servizi. Dall’esame degli appalti oggetto della presente indagine si è potuto rilevare il ricorso esclusivo allo strumento dell’affidamento diretto per l’affidamento di servizi di ingegneria e architettura”, scrivono dall’Anac.

Nel quinquiennio di riferimento 2019-2023 (che coinvolge dunque sia l’Amministrazione Poziello che Pirozzi), infatti, il Comune ha provveduto ad affidare circa 170 appalti di servizi tecnici esclusivamente in via diretta o facendo ricorso alla trattativa diretta sul Mepa che consente di negoziare direttamente con un unico operatore, “non rilevandosi in alcun caso il ricorso ad una procedura negoziata e/o ristretta, e/o aperta”.

Entrando nello specifico si è riscontrato che nel 2020 risultano essere stati effettuati 21 affidamenti diretti, nel 2021 28 affidamenti diretti, nel 2022 37 affidamenti diretti, ed infine nel 2023 ben 52 affidamenti diretti.

GLI APPALTI ED I PRESUNTI FRAZIONAMENTI IRREGOLARI

“Dall’analisi degli affidamenti è emerso, altresì, un artificioso frazionamento di alcuni appalti tecnici realizzato tramite ripetuti affidamenti diretti che invece avrebbero dovuti essere considerati in via unitaria”. Si fa riferimento agli affidamenti di servizi inerenti ai lavori di manutenzione degli istituti scolastici ed immobili comunali comprensiva degli impianti antintrusione e degli ascensori installati. Il medesimo modus operandi in riferimento a tali lavori si rinviene nel 2022 in cui si annoverano diversi servizi tecnici di direzione lavori di manutenzione edifici scolastici e immobili comunali comprensiva degli impianti antiintrusione e degli ascensori, di coordinamento per la sicurezza in fase di esecuzione di manutenzione edifici scolastici e immobili comunali comprensiva degli impianti antiintrusione e degli ascensori.

Ulteriori frazionamenti di servizi tecnici si rilevano anche in riferimento ai lavori di manutenzione della rete idrica e fognaria, anch’essi oggetto di plurimi affidamenti tecnici anche a distanza di pochi giomi, con importi anche prossimi alle soglie previste per l’affidamento diretto per un totale di circa 80.000 euro disposti in pochi mesi.

Altrii frazionamenti si rinvengono anche in riferimento ai servizi tecnici di supporto al Rup. Da un’analisi complessiva dei dati risulta che nel 2019 sono stati affidati in via diretta appalti di servizi di supporto al Rup per 131 mila euro, nel 2022 per un ammontare complessivo pari a quasi 200.000 euro.

Nel mirino dell’Anac anche le procedure riguardo il Puc (Piano Urbanistico Comunale). Con la delibera di giunta numero 141 del 18.11.2021, il Comune veniva dotato di un supporto al Rup ingegnere/architetto per il PUC, di un ulteriore supporto al RUP ingegnere/architetto per il coordinamento delle attività riferite ai procedimenti di gara per la formazione dei piani di Settore e Studi necessari per la redazione del PUC, un supporto alla gestione amministrativa dei procedimenti pianificatori funzionati alla redazione del PUC, per il coordinamento delle attività legate ai PDC, SCIA, CILA DIA, e di un supporto al RUP ingegnere/architetto per il coordinamento delle attività legate ai condoni edilizi. Ma l’Anac sottolinea che “l’Ufficio avesse le dotazioni in organico sufficienti per l’espletamento delle attività, rendendo, pertanto, inverosimile, la necessità di affidare plurimi incarichi di supporto al Rup a soggetti esterni, più specificatamente professionisti, e mai personale di altre amministrazioni, come invece previsto per legge”. 

Dall’esame delle determine fornite dalla stazione appaltante sono state rilevate dall’Anac anomalie nella definizione degli importi posti a base dell’affidamento dei servizi in quanto mancherebbe “il valore dell’opera, il grado di complessità in base a cui poter calcolare il valore dei servizi, nonché di una precisa indicazione delle prestazioni oggetto del servizio”. Si fa riferimento a Villa Zagaria, al finanziamento  dei 10 interventi per un ammontare complessivo di 10 mln di euro dell’ASSE 10 del POR Campania FESR 2014/2020.

Per gli ispettori “dalle ricerche sulla sezione amministrazione trasparente non è stato possibile rinvenire né il quadro economico, né il progetto di fattibilità tecnico ed economica”. Inoltre, “il compenso per il servizio di supporto al Rup, pari a 23.405,82 euro, pare ictu oculi eccessivo, risultando pari alla metà del compenso della progettazione, mentre indicativamente si dovrebbe attestare su un importo minore. In altri casi, il compenso del professionista è stato redatto in via forfettaria, senza alcun riferimento ai parametri”

LA RISPOSTA DEL COMUNE DI GIUGLIANO

Alle osservazioni fatte dall’Anac, ha risposto il Comune di Giugliano che attraverso la Segreteria Generale ha rilevato la legittimità dell’operato. Attraverso una nota il Dirigente Ing. D’Alterio “la necessità di indire gare semestrali, per lavori di manutenzione e di conseguenza e l’avvio di procedure di affidamento è dipesa dagli importi esigui disponibili nel bilancio che non garantivano un’idonea copertura finanziaria per l’intera annualità. Sono state utilizzate di volta in volta, le economie di gara generate dai ribassi effettuati nelle gare precedenti, che in aggiunta alle risorse residue di bilancio, hanno consentito di garantire la continuità della manutenzione degli immobili comunali”, ha precisato il dirigente del Comune. “Per gli incarichi professionali collegati alla realizzazione di opere finanziate da altri enti pubblici ‘interventi PNRR PICS, CIS, Città Metropolitana di Napoli si è preferito l’Affidamento Diretto per consentire una procedura celere efficiente ed efficace che permettesse il completamento degli interventi nel rispetto dei cronoprogrammi indicati’, in quanto sono stati rinvenuti affidamenti espletati nella medesima giornata o in giorni attigui, e la cui considerazione unitaria, pertanto, non avrebbe influito sulla celerità delle procedure”.

L’Anac ha risposto sostenendo sulla propria linea, ovvero che i “frazionamenti non risponderebbero ad alcuna effettiva esigenza della stazione appartante, e comporterebbero, di fatto, solo un aggravio del procedimento e diseconomicità, in quanto sono stati rinvenuti affidamenti espletati nella medesima giornata o in giorni attigui, e la cui considerazione unitaria, pertanto, non avrebbe influito sulla celerità delle procedure”.

LA DELIBERA

Il Consiglio dell’Autorita Nazionale Anticorruzione lo scorso 20 marzo ha deliberato “la non conformità degli affidamenti oggetto dell’analisi, a fronte della violazione del divieto di frazionamento di appalti al fine di sottrarli da procedure maggiormente competitive, nonché dell’obbligo di utilizzare i corrispettivi previsti dal decreto del Ministero della Giustizia del 17 giugno 2016, quale criterio o base di riferimento per I’individuazione dell’importo da porre a base di gara dell’affidamento”. 

Ricordiamo che le delibere dell’Anac non hanno la stessa efficacia delle sentenze giudiziarie ma solo di vigilanza e trasparenza ed eventualmente esercita i poteri sanzionatori ad essa attribuiti. Dunque le delibere dell’Anac dovrebbero essere intese come “un’ allerta” certamente inidonea a recare immediatamente alcun pregiudizio.

In tale contesto, la deliberazione dell’ANAC non và pertanto intesa come “obbligo ad adeguarsi” né tantomeno, il fatto che l’azienda sanitaria abbia ritenuto di non condividere le osservazioni contenute nella stessa deliberazione, possa essere ritenuta un’omissione sanzionabile. Dunque le deliberazioni ANAC, riportanti le violazioni rilevate e le opportune indicazioni per l’adeguamento, sono da intendersi come “avviso”.

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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiamo Il Roma
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