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mercoledì, Maggio 1, 2024
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A Secondigliano i Licciardi e la Vanella Grassi, Scampia divisa tra Amato-Pagano e Di Lauro. A Miano gli eredi dei Lo Russo si fanno la guerra

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La relazione Dia ha ricostruito gli scenari criminali nell’area Nord di Napoli (Secondigliano, Scampia, San Pietro a Patierno, Miano, Piscinola, Chiaiano, Vomero e Arenella). Come noto, nel passato i quartieri dell’area nord della città sono stati teatro di sanguinosi scontri (faide di Scampia) tra diversi sodalizi camorristici uniti, dapprima, sotto l’egemonia del clan DI LAURO e, poi, autonomi a seguito delle varie scissioni. La contrapposizione era scaturita inizialmente all’interno del citato clan e successivamente tra gli stessi gruppi che ne avevano preso il posto; primo tra tutti, quello degli AMATO-PAGANO (cc.dd. SCISSIONISTI o SPAGNOLI) fino ad arrivare agli attuali assetti che hanno affermato la prevalenza dell’ALLEANZA DI SECONDIGLIANO.

In particolare, l’ascesa del gruppo AMATO-PAGANO – tuttora presente in un’ampia aera compresa tra Scampia e i Comuni dell’hinterland a nord di Napoli (Melito di Napoli, Arzano, Mugnano e Casavatore) – è stata possibile grazie anche al rapporto privilegiato intrattenuto con un broker del narcotraffico, Raffaele Imperiale, di origini napoletane e con qualificati contatti in Sudamerica, dal quale il gruppo si è rifornito di droga per oltre un decennio. Il citato narcotrafficante, infatti, essendosi ritagliato nel tempo un ruolo di assoluto rilievo nell’importazione di ingenti quantitativi di cocaina, poteva garantire la movimentazione, a prezzi competitivi, dei consistenti carichi richiesti dal clan. Inoltre, il broker, sfuggito a una cattura, era stato inserito nell’elenco dei latitanti più pericolosi d’Italia, venendo poi localizzato e fermato a Dubai (Emirati Arabi) il 4 agosto 2021 dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di finanza che, il 25 marzo 2022, ne hanno poi ottenuto l’estradizione nel nostro Paese. In tale ambito, va inquadrata anche l’operazione “Tre Croci” conclusa, dalla Guardia di finanza di Reggio Calabria il 6 ottobre 2022, con l’arresto di 36 persone accusate di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, con l’aggravante di aver favorito la ‘ndrangheta. Gli esiti dell’indagine, alla quale la DIA ha partecipato con la progettualità @ON, hanno documentato come proprio il broker in argomento fosse a capo di un’organizzazione capace, come accennato, di relazionarsi direttamente e in modo qualificato con influenti narcotrafficanti colombiani. I contatti oltreoceano, funzionali all’importazione dal Sudamerica di carichi di cocaina destinati al mercato europeo, avvenivano mediante l’utilizzo di “criptofonini” proprio al fine di eludere eventuali intercettazioni. La consorteria aveva inoltre costituito una base logistica all’interno del porto di Gioia Tauro ove lo stupefacente, occultato all’interno di containers, veniva scaricato dalle navi cargo e sdoganato grazie alla complicità di infedeli operatori portuali. Una volta all’esterno dell’area portuale, la droga veniva consegnata a diversi committenti provenienti anche da altre Regioni. L’attività, nel suo sviluppo, ha permesso il sequestro di oltre 4 tonnellate di cocaina e di numerosi beni per un valore di 7 milioni di euro. L’organizzazione in questione, oltre ad essere in rapporti di affari con talune cosche della ‘ndrangheta e altri gruppi criminali operanti in diverse aree del mondo, riforniva di droga diversi clan del napoletano tra i quali i sodalizi del Parco Verde di Caivano ed altri attivi nel rione Traiano e nell’area vesuviana.

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La formazione criminale capeggiata dal citato narcotrafficante napoletano, peraltro, è stata oggetto di un’ulteriore indagine conclusa, il 16 novembre 2022 dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di finanza di Napoli, con l’arresto di 28 persone accusate di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti (in particolare cocaina, di cui 1,3 tonnellate sottoposte a sequestro in Italia e all’estero), riciclaggio e reimpiego dei relativi proventi. Tra i destinatari di quest’ultimo provvedimento cautelare, figura anche un elemento di spicco del clan AMATO-PAGANO.

Con riferimento al medesimo contesto si segnala, infine, l’arresto di un altro latitante, Bruno Carbone, ritenuto stretto collaboratore del citato broker, eseguito il 15 novembre 2022 all’aeroporto di Ciampino dalla Polizia di Stato, dai Carabinieri e la Guardia di finanza in esecuzione di vari provvedimenti giudiziari.

Nel quartiere di Secondigliano permane l’operatività delle compagini criminali che compongono l’omonimo cartello camorristico nonostante la detenzione di tutti i rispettivi vertici ed, ultimo in ordine di tempo, quello dello stesso reggente del clan LICCIARDI, sodalizio che rappresenta l’ALLEANZA DI SECONDIGLIANO in quel territorio e che si avvale di storici affiliati per controllare la gestione dei traffici illeciti in determinate zone.

Le acquisizioni informative nel periodo in esame non evidenzierebbero modifiche agli assetti interni dell’organizzazione nonostante le 2 misure restrittive che hanno colpito altrettanti esponenti di rilievo del clan LICCIARDI. Altro clan storico di Secondigliano (attivo nella zona del c.d. Terzo Mondo), con interessi nel traffico e spaccio di stupefacenti, è il menzionato clan DI LAURO che, sebbene fortemente ridimensionato a seguito della detenzione e della morte di alcune sue figure apicali, può ancora contare, tra i numerosi figli del capo storico e tra taluni sodali, sulla presenza di molti esponenti in libertà.

A Secondigliano sarebbe, inoltre, operativo il clan VANELLA-GRASSI (che prende il nome dall’omonima via) che ha avuto origine dalla famiglia PETRICCIONE ed ha gradualmente assunto una struttura confederata con l’adesione dei gruppi ANGRISANO, MAGNETTI e MENNETTA. I suoi interessi criminali si estenderebbero al quartiere di San Pietro a Patierno e in alcuni lotti residenziali del quartiere di Scampia, anche se, negli ultimi anni, la famiglia PETRICCIONE è stata duramente colpita da molteplici misure restrittive emesse a carico di diversi esponenti apicali. Anche il clan MARINO, che continuerebbe ad esercitare la propria influenza sul traffico di droga nella zona delle c.d. Case Celesti (quartiere di Secondigliano), nell’ultimo anno è stato fortemente indebolito da diversi provvedimenti restrittivi, tra i quali, l’ultimo il 27 luglio 2022 che ha consentito la cattura di molti esponenti di rilievo. Oltre al traffico e allo spaccio di stupefacenti, gli interessi delle locali consorterie criminali sono rivolti alle estorsioni in danno di attività commerciali, specie in prossimità delle festività. Al riguardo, particolarmente incisiva si è rivelata nel semestre in esame l’attività di contrasto eseguita dalle Forze di polizia a presidio del territorio di Secondigliano. Ne costituiscono riprova i numerosi provvedimenti restrittivi eseguiti41 nel semestre. Nel quartiere di Scampia coesistono numerose organizzazioni criminali, tra loro in rapporto di sostanziale non belligeranza, i cui interessi illeciti sono prevalentemente incentrati nel settore degli stupefacenti con il controllo delle numerose piazze di spaccio. I clan più attivi, ancorché oggetto di costanti azioni repressive, risultano tuttora gli ABETE-NOTTURNO, ABBINANTE (nelle cc.dd. Vele, nei vari Lotti e nel rione Monterosa), VANELLA-GRASSI, SACCO e AMATO-PAGANO. Nel secondo semestre 2022 sono stati registrati alcuni episodi violenti42, verosimilmente messi in atto dalla famiglia RAIA (riconducibile al gruppo AMATO-PAGANO) contro gli esponenti del clan NOTTURNO per la supremazia nell’area d’influenza.

Le tensioni tra le due formazioni rivali sarebbero indice dell’instabilità degli equilibri in quel territorio segnato, in passato, da sanguinose faide. Sempre nel quartiere di Scampia e, segnatamente, nel rione Don Guanella, il clan LICCIARDI eserciterebbe la sua influenza per il tramite della famiglia BRUNO. Nella zona, durante il semestre in esame, si è anche verificato un agguato in cui è rimasto gravemente ferito il figlio di uno storico esponente del gruppo SACCO-BOCCHETTI.

Nei quartieri di Miano, Chiaiano, Piscinola e nella c.d. Marianella, storicamente sotto l’influenza del clan LO RUSSO (CAPITONI), la situazione permane instabile. Gli affiliati al sodalizio, dopo gli arresti del capo e dei suoi fedelissimi, hanno costituito due sottogruppi criminali denominati, rispettivamente, ABBASC’ MIANO e ‘NCOPP MIANO determinati a contendersi tenacemente il territorio. Il vuoto di potere ha inevitabilmente provocato tensioni e scontri per la supremazia nella zona, come evidenziato anche da recenti provvedimenti giudiziari che descrivono “una instabilità e recrudescenza criminale alla base dello stato di potenziale conflittualità tra i diversi gruppi attivi sui medesimi contesti territoriali” riscontrata, peraltro, dalla sequenza di omicidi consumati nell’ultimo biennio. Dopo la scarcerazione di storici esponenti carismatici del clan LO RUSSO sarebbe stato avviato un tentativo per ricostituire la vecchia leadership che però ha determinato nuovi attriti, culminati, l’11 novembre 2022, nell’omicidio di un esponente di spicco del vecchio sodalizio il quale ambiva ad assumerne il controllo ricompattando alcuni esponenti della vecchia guardia e altri dei nuovi gruppi emergenti. Tra questi ultimi, il gruppo DI VAIO-PERFETTO i cui rappresentanti di vertice, a conferma di una rinnovata operatività, sono stati arrestati48 il 25 luglio 2022 dalla Polizia di Stato per estorsione, aggravata dal metodo mafioso

Nel quartiere di Chiaiano e a Marianella l’attuale clima di instabilità sarebbe ulteriormente alimentato dalle mire espansionistiche di altri sodalizi criminali quali quello dei ROSELLI, articolazione del clan AMATO-PAGANO attivo nel quartiere Scampia, interessato proprio alla Marianella. Nel medesimo territorio si rileva inoltre la presenza della famiglia SCOGNAMIGLIO, da sempre alleata dei LO RUSSO, i cui elementi di vertice si trovano attualmente agli arresti domiciliari nello stesso rione. Nei quartieri collinari del Vomero, dell’Arenella e nella zona ospedaliera, già sotto l’influenza dell’ALLEANZA DI SECONDIGLIANO per il tramite del gruppo CIMMINO, l’arresto dei vertici di quest’ultimo sodalizio, avvenuto nell’ottobre 2021, lascerebbe presupporre una rimodulazione degli assetti in seno al cartello stesso, tuttora operativo

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