Giudizio immediato per il diciassettenne accusato di aver tentato di uccidere la sua ex fidanzata, colpendola con una coltellata alla gola. Come riportato da Il Mattino il giovane di soli 17 anni, difeso dall’avvocato Pasquale Serafino, ha ammesso le proprie responsabilità. Nel corso di un interrogatorio nel quale ha provato comunque a sminuire la portata della propria azione. Ha provato a ricondurre il gesto a un semplice atto intimidatorio, nel tentativo di scrollarsi di dosso l’accusa di tentato omicidio: «Non volevo ucciderla, volevo solo spaventarla – è la sintesi dell’interrogatorio reso dinanzi al gip per la convalida degli arresti -, si è trattato di un momento di follia, ma non volevo ammazzarla».
È stata la Procura di Maria De Luzenberger a chiedere l’apertura di un dibattimento, rispetto al quale ora l’imputato ha una doppia chance: aspettare la prima udienza dibattimentale il prossimo ottobre; o avanzare una richiesta di rito abbreviato – di qui ai prossimi quindici giorni – per essere giudicato da un giudice per le udienze preliminari. Il 12 gennaio il ragazzo aveva bloccato la ragazza a piazza Plebiscito mentre stava tornando verso la sua abitazione ai Quartieri spagnoli: lui è andata incontro e l’ha fermata, non accettava la fine della loro relazione. La ragazza voleva tornare a casa ma lui l’ha abbracciata e prima l’ha colpita con un coltello all’altezza del collo e poi è fuggito.
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