Giuseppe Scuotto avrebbe dovuto consegnare 500 milioni di lire ai vertici dell’Alleanza di Secondigliano per poter diventare il capozona del clan Contini del quartiere Vasto, ma quel debito alla confederazione camorristica non sarebbe mai stato pagato. Il retroscena è stato raccontato dal collaboratore di giustizia Cosimo Nicolì nel marzo del 2023 quando è stato interrogato dal sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia nel carcere di Secondigliano.
Secondo i magistrati il pentito, che era sul luogo dell’omicidio Scuotto, avrebbe puntato il dito contro Gennaro Cirelli. Inoltre Nicolì ha parlato dell’ultimo colpo esploso dal killer dopodiché si sarebbe tolto il casco davanti alla figlia della vittima che è giunta sul posto.
L’ordine dall’Alleanza di Secondigliano
“La morte di Peppe era stata ordinata dall’Alleanza di Secondigliano perché Scuotto non aveva onorato l’impegno preso di pagare la somma di cinquecento milioni dì lire necessaria per acquisire il controllo di tutto il Vasto dopo la morte di A. F. Tali soldi dovevano essere portati in un capannone a Giugliano dove si riunivano i vertici l’alleanza…. A sparare fu Gennaro Cirella detto “Gerry” cognato di G. L. il quale aveva una questione personale con Peppe Scuotto che gli aveva fatto uccidere il padre. L’omicidio è avvenuto all’Arenella mentre Peppe Scuotto era a bordo di un velocifero verde acqua mentre il Killer era su un liberty nero“, ha detto Nicolì in un verbale di interrogatorio rilasciato nel febbraio del 2023.
Capozona dei Contini ammazzato dall’Alleanza di Secondigliano
Cirelli e Antonio Muscerino sono stati arrestati con l’accusa di essere gli esecutori materiali dell’omicidio di Giuseppe Scuotto. La Polizia di Stato ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di Cirelli, reggente della Masseria Cardone, e Muscerino, affiliato al clan Contini. Il capozona fu raggiunto da alcuni colpi d’arma da fuoco esplosi mentre percorreva il corso Novara a bordo di una moto .
Le dichiarazioni dei pentiti
Le attività di indagine condotte dal personale della Squadra Mobile della Questura di Napoli, riaperte nel novembre 2022 a seguito di alcune dichiarazioni di pentiti e di nuove emergenze investigative, hanno consentito di ricostruire l’evento delittuoso e le relative responsabilità.