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venerdì, Aprile 26, 2024
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Intervista al dott. Ascanio Graniero, medico di Giugliano in ‘guerra’ al Nord contro il Covid-19: “Mai visto un virus così”

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Mente lucida, paura accantonata, voglia di cronicizzare la diffusione del virus. Lavorano così i tanti medici impegnati negli ospedali italiani orami saturi di pazienti contagiati dal fatidico Covid19. Non una qualunque influenza, nessun allarmismo eccessivo. il Coronavirus che ha terrorizzato il mondo intero continua a destare preoccupazione nel panorama sanitario.

Bambini, giovani, adulti: il mostro che attacca l’apparato respiratorio ha richiamato a sé medici di tutte le branchie pronti a soccorrere provenienti da ogni parte d’Italia. Quarantena forzata, reperibilità continua, contagio inevitabile: non si arrendono né si spaventano anzi rassicurano e al contempo mettono in guardia amici, parenti, conoscenti. Da nord ad Sud senza distinzione alcuna. Siamo tutti in zona rossa dicono.
Dall’Humanitas Gavezzani di Bergamo è il cardiochirurgo giuglianese Ascanio Graniero a raccontarci la propria esperienza.

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“Questa polmonite è bestiale non ho mai visto una cosa del genere”, afferma il medico giuglianese già volontario per Emergency in Africa. ”Siamo tutti reperibili e ci stiamo supportando gli uni con gli altri.  Noi medici ci sentiamo invincibili contro le malattie ma il coronavirus ha beccato molti colleghi”. Paura? Alla domanda  una risposta tempestiva e decisa.
“No. È come il soldato che vorrebbe scappare dalla guerra. È una situazione estremamente complicata ma diamo il nostro contributo credendoci fermamente. Altrimenti sarebbe meglio cambiare lavoro. Però state attenti”

Ha dichiarato il dottore che proseguirà la sua mission lontano da amici e parenti.

Di seguito una lettera che il Cardiochirurgo ha scritto per rassicurare ed al contempo responsabilizzare quanti non hanno ancora capito la criticità del momento.

“Da Oggi ormai chiusi in regione Lombardia per circa 1 mese e poi si vedrà…..ci siamo
improvvisamente ritrovati a fronteggiare una importante emergenza per cui dopo aver pensato a lungo a cosa fare ho ritenuto giusto e soprattutto responsabile scrivere di ciò che ci sta accadendo soprattutto come messaggio per il nostro territorio che ad oggi ancora sembra ignorare la gravità del problema. Qui Improvvisamente nel giro di pochi giorni gli Ospedali si sono trasformati: ampliati i posti di terapia intensiva, bloccati i ricoveri elettivi, sospesi gli interventi chirurgici non urgenti. In pochi giorni centinaia di ricoveri per pazienti con problemi respiratori gravi e con necessità di ricovero urgente.

Ospedali diventati in pochi giorni totalmente al servizio dei pazienti COVID, questa è la realtà che stiamo vivendo.
In questa giorni di sicuro sono riuscito a farmi un idea sul problema e di sicuro posso confermare che il COVID 19 non sembra essere una banale influenza. E’ vero che parte dei pazienti positivi guarisce senza sintomi ma è anche vero che una quota importante di persone invece sviluppa una polmonite interstiziale bilaterale molto grave tale da determinare in pochi giorni insufficienza respiratoria e molto spesso ad essere coinvolte sono anche persone giovani e persone sane.

Purtroppo non esiste una vera terapia nei confronti del COVID e quello che noi medici possiamo fare è supportare il malato fino a che le proprie difese immunitarie lo debellino. Purtroppo questo processo di cura è complesso e talvolta lungo, peggio ancora se il paziente è anziano ed è fragile. Ecco che il supporto medico necessario per molti pazienti è di tipo intensivo e la diffusione della malattia è così rapida da determinare in poco tempo la saturazione dei posti in Rianimazione/Terapia intensiva.

Ecco che la virulenza e quindi la contagiosità del COVID è impressionante per cui la diffusione è capillare e rapida. Cosicchè è evidente che una classica influenza stagionale non determina tutto ciò. In questa battaglia in prima linea il personale sanitario che quotidianamente cerca di contenere il disastro talvolta rischiando il contagio in prima persona.

Purtroppo nelle nostre zone ancora vedo troppe persone che si vantano di non aver paura del problema ignorando talvolta le indicazioni divulgate, troppo spesso si tratta di giovani o di persone che protestano perché temporaneamente vedono sospese le proprie abitudini di vita. Invece è giusto che tutti si comportino in maniera responsabile ed intelligente. Di sicuro tutti siamo preoccupati anche per il danno economico che ne risulterà per cui dopo
l’epidemia sarà importate ripartire.

Tutto questo non deve sicuramente preoccupare ma deve soprattutto essere un richiamo all’attenzione per tutte quelle persone che ancora non ci credono e soprattutto per quelle zone che ancora sentono lontano il problema per cui si mostrano indifferenti.
Questo vuole essere un messaggio affinchè tutti facciano la loro parte per fronteggiare questa emergenza seppur con semplici raccomandazioni che continuamente sono trasmesse in TV e che in assoluto non vanno banalizzate ma attuate per il bene pubblico”.

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