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venerdì, Aprile 26, 2024
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“Baby dove sei? Dicci solo che stai bene”, gli ultimi sms e la messinscena di Impagnatiello dopo l’omicidio di Giulia Tramontano

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“Baby” era il nomignolo con cui Alessandro Impagnatiello chiamava la sua fidanzata, Giulia Tramontano, quel “baby” che appare in più messaggi che lui le invia supplicandole di tornare a casa, di farsi sentire o anche solo per rassicurare tutti dicendo di stare bene. Messaggi che, rileggendoli oggi, spezzano il cuore perché, se all’apparenza sembrano dei normali messaggi testimonianza di un tentativo di riappacificamento e riavvicinamento della coppia, sono stati in realtà inviati da Impagnatiello sul cellulare della fidanzata dopo averla uccisa, per costruirsi un alibi. E viene da chiedersi con quale coraggio, freddezza e lucidità si possa commettere un atto del genere, scriverli dopo averla sgozzata con due coltellate e, un’ulteriore, sul costato all’altezza del cuore.

“Baby dove sei? Dicci solo che stai bene”, ‘Chi l’ha visto?’ svela gli ultimi messaggi di Impagnatiello alla fidanzata Giulia

I messaggi, scoperti e iniziati a circolare già da qualche giorno, sono stati definitivamente rivelati attraverso alcuni screenshot della chat tra Impagnatiello e Giulia, dalla trasmissione ‘Chi l’ha visto?’ nell’ultima puntata andata in onda ieri sera.

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“A te che sei stata la prima ed unica ragazza ad avere accolto mio figlio dopo che mi lasciai. E mio figlio ho sempre cercato di proteggerlo fino alla fine, come ben sai all’inizio ci ho messo qualche settimana per rivelarti di avere un figlio, ma la tua risposta è stata “ah sì? Bene!”. Mi hai fatto esplodere il cuore. Non volevo spezzare il tuo io invece”, le scrive alle 19.04 di lunedì scorso, 48 ore esatte dopo averla uccisa. “Non volevo che non ti brillassero più gli occhi quando stavamo insieme. Hai il pieno delle ragioni, ma voglio chiederti solo un favore. Dicci solo che stai bene. Dicci che sei fuggita in qualche paese lontano per buttare giù tutto. Solo questo, ti prego”.

La messinscena dei messaggi dopo averla già uccisa

Messaggi che, come anticipato, sono stati inviati da Impagnatiello dopo aver già ucciso la fidanzata, per costruirsi un alibi con i carabinieri e motivo che ha spinto e convinto gli inquirenti che si tratta di un omicidio premeditato e che avesse deciso di ucciderla ancor prima di incontrarla.

Il tentativo di depistare i carabinieri inizia domenica notte (Giulia Tramontano viene uccisa tra le 19 e le 21 di sabato): “Dove sei?», le scrive alle 00.21. Mezz’ora dopo invia un messaggio che cancella. Riprende alle 7: “Hey, io sono arrivato al lavoro, ora scendo a cambiarmi, faccio colazione e attacco! Riposati”. Segue un lungo elenco di “Baby dove sei?”; “Mi chiami per favore?”. Messaggi mai recapitati, perché lo smartphone di Giulia è spento e, secondo la confessione di Impagnatiello, in un tombino al capolinea Comasina della metropolitana milanese.

“Ho i giornalisti fuori casa, è invivibile così”, l’ultimo sms delle 7:43 di Impagnatiello a Giulia

L’ultimo messaggio è delle 7.43 di mercoledì mattina. Poche ore dopo aver nascosto il corpo dietro a un edificio di box in via Monte Rosa. Almeno secondo la sua ricostruzione ai magistrati, anche se su questo punto ci sono molti dubbi degli inquirenti: il Suv del barista martedì mattina era già lavato. Scrive Impagnatiello: “Tata. Ho i giornalisti che mi stanno molestando sotto casa, ti prego è invivibile così. Mia mamma piange, mio fratello e Luciano pure, ti prego! Lo sai quanto è legato a te. Siamo al quarto giorno oggi, finiscila con questa storia e batti un colpo, ti supplico”.

Ora che ha confessato l’omicidio della fidanzata Giulia Tramontano, per Impagnatiello si prospetta l’ipotesi di un processo con rito immediato. Per la Procura che sta indagando sull’omicidio di Senago il caso è chiuso. Anche se ci sono ancora delle incongruenze da chiarire e dei punti da collegare, le bugie del 30enne sono ancora tante e c’è da fare chiarezza.

 

 

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