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sabato, Aprile 27, 2024
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Bacoli, 40 euro per entrare al lido senza cibo e parcheggio. Raffaella: “Ho preferito andare a Gaeta”

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Dopo le parole del sindaco di Bacoli Josi Della Ragione, che ha ritenuto “intollerabile vietare l’ingresso di acqua e cibo sui lidi”, è arrivata la denuncia di una cittadina: “Eravamo 3 adulti e un bambino. Un lido di Bacoli mi aveva chiesto 40 euro senza parcheggio, con il tassativo divieto di introdurre cibi o bevande”. Raffaella, questo il nome della donna, ha dunque preferito passare una giornata di mare a Gaeta anziché Bacoli.

La denuncia della donna

“Settimana scorsa ho contattato un lido a Bacoli per prenotare un posto in spiaggia, 3 adulti e un bambino. La signora che mi ha risposto, presumo la titolare, mi ha chiesto 40 euro senza parcheggio e in più mi ha comunicato che era tassativamente vietato introdurre nel lido cibi e bevande.

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Al che d’accordo con mio marito abbiamo prenotato presso uno stabilimento alla piana di Sant’Agostino che a parità di euro e di persone mi ha chiesto 25 euro, compresi di parcheggio auto e la possibilità di portare dall’ esterno cibo e bevande senza alcun problema.

Così facendo i cosiddetti gestori ‘padroni’ del nostro demanio allontanano le famiglie onoste che pur lavorando duramente nn possono permettersi di spendere per 1 solo giorno di mare una cifra esorbitante. Spero di aver un riscontro. Da parte di una cittadina delusa”.

Le parole del sindaco di Bacoli Josi Della Ragione

“Trovo intollerabile vietare l’ingresso in spiaggia di bottiglie d’acqua. Trovo intollerabile perquisire, all’ingresso dei lidi balneari, le borse frigo delle famiglie per impedire l’accesso ai lettini di panini preparati da casa. A Bacoli questi scempi devono finire”. A parlare è il sindaco di Bacoli Josi della Ragione che in un lungo post si è schierato a difesa dei cittadini che si sono visti vietare l’ingresso di bevande e cibo da casa

“Sono comportamenti che offendono la nostra terra, la nostra comunità. E che danno il segnale di una convinzione, errata. Sia chiaro. Chi gestisce uno stabilimento balneare non è il padrone. Non è proprietario di nulla. È il concessionario di un bene demaniale. Sia chiaro, lo ripeto meglio. Non è il padrone di nulla. Ma gestisce un patrimonio pubblico, per un tempo. Perché la spiaggia è di tutti. Perché il mare è di tutti. Ho profondo rispetto per quegli imprenditori che, con passione e nel rispetto delle regole, investono sui beni demaniali. Per chi li valorizza. Ho rispetto per chi paga le tasse. Ho rispetto per chi garantisce contratti regolari ai lavoratori. Ho rispetto per chi assicura la tutela dei più basilari diritti dei bagnanti.

Per loro, e ne conosco tanti, tutta la mia stima. Perché fare l’imprenditore, soprattutto in questi tempi, non è semplice. Perché continueremo ad accogliere a braccia parte tutti coloro che vogliono investire nella nostra città, rispettando il paradiso in cui si trovano. Poi esiste chi pensa di aver comprato, con quattro soldi, la sabbia. Poi esiste chi tratta i lavoratori come schiavi. Chi li umilia, chi li sottopaga. Poi esiste chi incassa, senza pagare i tributi locali. E chi è giunto al punto da sentirsi proprietario. Tanto da arrogarsi il diritto di vietare l’ingresso in spiaggia di una bottiglia d’acqua. Con tanto di perquisizioni all’ingresso. È paradossale. Questa categoria di prenditori di beni pubblici non è gradita a Bacoli. Dovete togliere il disturbo. Siete la rovina della nostra terra. E non ci interessano i vostri piaceri. Non ci interessano i vostri voti. Stiamo inviando lettere di diffida, affinché la si smetta con queste pratiche intollerabili. I beni demaniali sono beni di tutti. Gestirli, deve rappresentare un grande onore. È finita l’epoca dei prenditori, nel nostro paese. È finita un’epoca nefasta. Basta. Voltiamo pagina. Un passo alla volta”.

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