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sabato, Aprile 27, 2024
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Traffico di droga e riciclaggio a Napoli, arrestato affiliato dei Black Axe

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Traffico di droga e riciclaggio a Napoli, arrestato affiliato dei Black Axe. I carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli arrestavano Godspower Ighoyiwi, 38enne di origini nigeriane ma residente a Qualiano. I militari eseguivano un provvedimento emesso dal Gip presso il Tribunale dell’Aquila. L’uomo è ritenuto gravemente indiziato di associazione mafiosa, frode informatica e di appartenere all’organizzazione criminale nigeriana nota come Black Axe.

Organizzazione, originaria dell’Africa, dedita al traffico internazionale di stupefacenti, riciclaggio e frode informatica. Il 38enne controllato in Via Stefano delle Chiaie, nel quartiere San Carlo Arena, mentre era in auto con un connazionale. E’ ora in carcere, nel penitenziario di Secondigliano.

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BLITZ CONTRO IL BLACK AXE DELLO SCORSO APRILE

Una criminalità “economica con modalità moderne” che punta a realizzare, attraverso frodi informatiche, veicolate da fondi ottenuti in maniera illecita, una serie di operazioni di riciclaggio in beni mobili e immobili  per una economia globale parallela apparentemente lecita che danneggia il sistema economico italiano. A scoprire l’attività illecita è stata la Procura Distrettuale Antimafia dell’Aquila nell’ambito dell’inchiesta ‘Hello Bross’ – condotta dalla Squadra Mobile dell’Aquila, dalla Sezione di Polizia Giudiziaria e dal Servizio Centrale Operativo – che ha portato all’arresto di 30 affiliati della mafia nigeriana appartenente alla Black Axe, presenti in 14 province italiane, con base operativa nel capoluogo abruzzese.

RAFFICA DI ARRESTI CONTRO 

Altri 25 nigeriani, come gli arrestati, risultano indagati per associazione di stampo mafioso finalizzate al compimento di numerosi reati tra cui traffico di stupefacenti. Accusati, inoltre, di immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione, truffe romantiche, truffe informatiche e riciclaggio, per un totale di quasi 100 capi di imputazione.

Quindi a L’Aquila viveva il 35enne a capo dell’organizzazione che in due anni e mezzo di attività ha commesso frodi per circa un milione di euro. Arrivato in Italia su un barcone dalla Libia e sbarcato a Pozzallo nel 2014 l’uomo era finito al Centro di Prima Accoglienza all’Aquila. In Abruzzo  viveva in un appartamento regolarmente affittato e pagato, in maniera insospettabile. Proprio seguendo il capo per due anni, la polizia ha ricostruito la complessa attività che ha toccato le province di Roma, Rieti, Bari, Caserta, Napoli, Reggio Emilia, Parma, Modena, Catania, Genova, Messina, Potenza e Terni.

 

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