Tra le spiagge più belle della provincia di Napoli, l’iconico Schiacchetiello di Bacoli si dota di una nuova scalinata che rende questo angolo di paradiso ancor più suggestivo. A diffondere gli scatti del lavoro, seppur non ancora terminato, è stato il sindaco Josi Gerardo Della Ragione.
“È proprio questo il messaggio più importante che volevamo lanciarvi. Si può fare Bacoli può cambiare. Possiamo cambiarlo questo nostro amato paese. Ed è molto bello il dibattito sui colori delle scale dello Schiacchetiello. Dico sul serio. È bello che la città, e quanti la amano, parlino di bellezza. La ritengo una vittoria. Un cambiamento radicale. Perché la nostra comunità era così tanto assuefatta dal degrado, da accettare per decenni lo scempio che vedete nella prima foto. E lo facevamo in silenzio. Uno scandalo. A cui ci avevano fatto abituare, quasi fosse una cosa normale. Proprio così. Come se fosse normale che la scalinata che porta al mare cristallino di Pennata, ristagnasse in quello squallore. “Non possiamo farci niente”, ci raccontava chi invece doveva agire. E così aumentava il pericolo, lo scempio, la spazzatura. Chi si lamentava? Nessuno. Perché nulla poteva cambiare. È un motto a cui non ho mai creduto. Per questo, tra le mille cose che stiamo provando quotidianamente a fare per migliorare la nostra terra, abbiamo deciso di sfatare anche questo tabù. Intervenendo anche sulla scalinata dello Schiacchetiello. Dimostrando che anche qui si poteva cambiare. Perché dobbiamo smetterla di pensare che possano bastare solo acque limpide e paesaggi mozzafiato. Noi dobbiamo fornire servizi efficienti. A partire da scale che siano percorribili. Perché solo se viene ripristinata la normalità perduta, si può ricominciare a parlare del bello. Ed a chiacchierare del piacere soggettivo. A chi piace più. A chi piace meno. Un dibattito meraviglioso, appassionante. Che diventa possibile, solo se si supera il silenzio con cui abbiamo accettato il baratro in cui ci è stata lasciata la nostra città. Prima. E dopo. Punto. Adesso discutiamo allegramente. Senza più “scansare” fossi. Senza più immergerci nel degrado. Senza più essere coperto da erbacce, terreno e rifiuti. Presto, completiamo l’opera. Con il corrimano, con i fiori, con le luci. La percorreremo tutti insieme. Un gradone alla volta. Senza cadere a faccia a terra. Un passo alla volta”
