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venerdì, Aprile 26, 2024
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Carabiniere dà un calcio in faccia all’arrestato, secondo caso di violenza delle forze dell’ordine. L’Arma: “E’ inaccettabile”

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Un giovane ragazzo arrestato a ieri Livorno, dopo aver rubato del materiale elettronico in un supermercato, viene catturato da un carabiniere ed aggredito. Il ragazzo, dopo essere stato immobilizzato, viene attaccato dalle forze dell’ordine. I carabinieri ripetono più volte la parola “fermo“, con il giovane già immobilizzato a terra, mentre uno dei due gli sferra un calcio in faccia. Il giovane mentre viene ammanettato e tenuto per il collo, urla: “mi fa male la gamba“. E poi: “La gente mi guarda, così mi fanno le foto“. Il video del carabiniere è finito in rete diventando virale.

La violenza del carabiniere, parla l’Arma

L’Arma dei Carabinieri in una nota chiarisce che “tale condotta non è assolutamente in linea con i valori dell’Arma dei carabinieri. Il comportamento del carabiniere verrà giudicato immediatamente con il massimo rigore sotto ogni aspetto, a partire dal trasferimento istantaneo a un incarico non operativo”.

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Caso simile di aggressione a Milano 

Nella stessa settimana è avvenuto a Milano un altro caso di violenza da parte delle forza dell’ordine. Una donna di origini brasiliane è stata aggredita e presa a colpi di manganello dalla polizia locale durante il suo arresto.

Chiedevo di non picchiarmi con le braccia alzate, ma ho preso colpi in testa e al fianco. Anche in auto mi hanno colpita, continuavano a insultarmi“, racconta Bruna, la donna arrestata.

Ero molto agitata ieri mattina, avevo litigato con alcuni sudamericani. Ero su di giri, avevo bevuto la sera prima e avevo fumato. Ma non ho fatto nulla di male. Mi hanno messo in auto. Io ho iniziato a lamentarmi, ho dato testate contro il plexiglas e quello che era il capo ha detto di fermarsi. Ha cercato di prendermi per i capelli per farmi scendere ma io l’ho spinto via e sono scappata. Mi sono nascosta dietro a un’aiuola, ma mi hanno trovata“, ha poi proseguito.

La difesa degli agenti

I due agenti nella relazione presentata hanno spiegato che Bruna prima avrebbe iniziato a mordersi la mano fino a farla sanguinare, per poi “sputare minacciando di avere l’Aids“. Successivamente ha tentato di farsi del male con dei fermagli metallici, e dopo preso a calci gli agenti tentando la fuga.

Gli agenti sarebbero stati costretti ad utilizzare il distanziatore e lo spray al peperoncino per portarla via, impossibilitati ad altri modi per la presunta violenza della donna.

I quattro agenti coinvolti saranno ascoltati dal pm.

 

 

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