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giovedì, Aprile 18, 2024
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Brutte notizie per chi vive in case popolari: sfratti e fitti in aumento

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Dismissione tout court degli alloggi popolari, aumento dei canoni di locazione, sfratti e debiti che superano i 100 milioni. Sembra uno scenario da incubo ma è concreto, reale e soprattutto vicino solo 5 mesi. Dall’anno nuovo ci sarà l’addio all’Iacp – acronimo che sta per Istituto autonomo case popolari – che gestisce il patrimonio immobiliare della Regione. Da anni commissariato e con un monte debiti da far venire la pelle d’oca. Dal primo gennaio 2019 gli Iacp delle 5 città della Campania potrebbero finire in liquidazione. Erede dell’Istituto autonomo case polari sarà l’Acer (Agenzia Campania edilizia residenziale) che avrà il compito di dismettere quanto più possibile del patrimonio immobiliare, dare la caccia ai morosi e aumentare i canoni laddove non si riesce a vendere. Un quadro a tinte fosche per gli inquilini e in generale per il pianeta casa. A lanciare l’allarme è la Cisl Funzione pubblica con Lorenzo Medici segretario generale, Doriana Buonavita segretario generale Cisl Usr e Agostino Anselmi coordinatore generale aree funzionali della Cisl Napoli. Quella degli Iacp è anche la prima autentica grana caduta sulla scrivania del neoassessore Bruno Discepolo. Espertissimo della materia nonché stimato architetto, fu lui a inventarsi – tra le altre cose, scrive Il Mattino – il Progetto Sirena grazie al quale tantissimi palazzi di Napoli ebbero nuova vita. Il primo faccia a faccia tra Cisl e Discepolo c’è stato 4 giorni fa, il 18 luglio, quando l’assessore ha convocato i sindacati con una secca lettera dall’oggetto molto chiaro: «Messa in liquidazione degli Iacp Napoli, Salerno, Benevento, Avellino e Caserta». Scoperchiando un pentolone pieno di acqua bollente. Una guerra sottotraccia che va avanti da tempo. Non caso la Seconda commissione permanente della Regione presieduta dal piddino Francesco Picarone esaminerà la questione martedì, quando all’ordine del giorno ci sarà la discussione di un emendamento alla legge che ha portato alla nascita dell’Agenzia. Non c’è accordo sull’emendamento e la battaglia non è solo politica ma anche con i sindacati.

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