“C’è posta per te, è venuta Maria De Filippi”. Oppure “C’è una bella poppata”. Queste alcune delle frasi intercettate a telefono tra gli addetti infedeli della Teknoservice, finiti sotto indagine insieme ad altri due soggetti, accusati di aver rivenduto in modo illecito rifiuti ‘nobili’ che i cittadini portavano per lo smaltimento all’isola ecologica di via Selva Piccola a Casacelle.
Gli indagati erano monitorati a telefono ma anche da alcune telecamere che gli inquirenti avevano posizionato sul posto.
Si tratta di Gennaro Fusco, Francesco Guarino, Francesco Melodia, Pasquale Ferraro, Antonio Galdieri e Luigi Galdieri. (difesi dagli avvocati Avvocati Paolo De Angelis, Luigi Poziello e Raffaella Pennacchio).
Fusco, Guarino, Melodia e Ferraro sono i dipendenti della TEKNOSERVICE S.R.L., ditta affidataria dall’Amministrazione comunale di Giugliano di gestire l’isola ecologica sita alla via Selva Piccola del Comune di Giugliano. L’accusa è di essersi impossessati dei rifiuti nobili, avendo un intrinseco e residuale valore economico. Per esempio ferro, rame, ottone e acciaio nonché di materiali contenenti RAEE ed ancora di elettrodomestici dismessi quali lavatrice, aspirapolveri, TV, computer, batterie, caldaie depositati nei cassoni scarrabili allocati nell’isola ecologica e destinati allo smaltimento e venduti dietro compenso economico a altre due indagati, Antonio e Luigi Galdieri
Tra i soggetti controllati c’era Francesco Guarino Francesco, dipendente della Teknoservice con la qualifica professionale di “operatore ecologico, raccoglitore e separatore di rifiuti” presso l’isola ecologica di via Selva Piccola. Dalle indagini è emerso che Guarino, con condotta sistematica e perdurante, contattava i Galdieri per invitarli a venire a ritirare, all’isola ecologica, i rifiuti “nobili”, utilizzando sempre un linguaggio criptico del tipo: “C’È POSTA PER TE!” … “STIAMO PIENI!”… E’ UNA BELLA POPPATA!.
Quando la società cambia a Guarino il turno di servizio, lui si preoccupa di avvisare Galdieri Antonio, per evitare che si rechi all’isola ecologica senza trovarlo. Guarino, tuttavia, sembra essere in una posizione subordinata a Fusco Gennaro, poiché egli permette di caricare rifiuti “nobili” solo con l’autorizzazione di quest’ultimo. E’ emerso, inoltre, che quando vi sono RAEE all’interno dei cassoni dell’isola ecologica ed i Galdieri risultano irraggiungibili telefonicamente, Fusco esce dall’isola a bordo della sua autovettura e si pone alla loro ricerca, mentre Guarino resta all’interno dell’isola ecologica affinchè nessuno prelevi i RAEE e altro materiale ferroso.
In una delle occasioni Luigi Galdieri, insieme ad un altro soggetto, giungeva a bordo della Peugeot 206 presso il parcheggio comunale di via Selva Piccola (nei pressi dell’Isola Ecologica), dove stazionava, in attesa di entrare. Poco dopo entrava nell’Isola Ecologica e si fermava in prossimità dei cassoni contenenti materiale elettrico ed altro. Insieme al suo accompagnatore e con la complicità degli operatori dell’isola ecologica Fusco e Guarino, Luigi Galdieri asportava frettolosamente del materiale contenuto nei cassoni metallici. Una volta concluse le operazioni di carico della vettura, Galdieri infilava la mano nella tasca del pantalone ed estraeva delle banconote a Fusco. Poco dopo Antonio Galdieri chiamava il fratello Luigi per chiedergli se stesse andando alla raccolta Luigi rispondeva che stava finendo di pulire la sua auto e che poi lo avrebbe raggiunto. Antonio gli ordinava di dare solo 10 euro a Francesco Guarino.