“Non aveva alcun problema particolare”, hanno riferito i parenti all’Ansa, “ma dal momento che faticava a respirare l’abbiamo portata al pronto soccorso”. E’ da quel momento che Chiara ha imboccato un tunnel scurissimo dal quale non è più uscita.
Appena un anno fa era diventata mamma, ma il 21 ottobre, insieme ai familiari (anche loro positivi al Covid), si era presentata all’ospedale di Ivrea con tosse e altri sintomi influenzali. Visto il tampone positivo e il quadro clinico, aggravato da una polmonite bilaterale provocata dal Covid, i medici hanno deciso di trasferirla subito alle Molinette. E da allora nessuno dei parenti, come da protocollo, ha potuto più vederla. Giorno dopo giorno le sue condizioni sono peggiorate, fino a quando non c’è stato più nulla da fare.
Uccisa dal Covid, le parole del sindaco di Romano Canavese, dove Chiara viveva con la sua famiglia
“La notizia ci ha lasciato attoniti e ci rende consapevoli che le conseguenze di questa pandemia ci possono toccare da molto vicino. Questa morte testimonia che il virus è letale non solo per una certa fascia della popolazione. Tutta la nostra comunità si stringe alla famiglia della giovane madre in questo dolorosissimo momento. Vi invito a rimanere tutti attenti e a non farvi sopraffare dal dolore e dalla paura, ma a reagire con forza e determinazione, rispettando le indicazioni di sicurezza. Riusciremo ad uscire da questo frangente più forti e responsabili”.
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