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martedì, Marzo 19, 2024
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Frana killer a Pianura, Ciro e il giovane operaio muoiono sotto le macerie

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Oggi poco dopo mezzogiorno una frana si è verificata in un’abitazione a Napoli. La parete di una casa in ristrutturazione ha ceduto in via Caianiello a Pianura. La tragedia ha scosso la vita del quartiere della periferia occidentale della città partenopea, dove da subito si è sparsa la notizia dell’incidente nel cantiere. I due sono deceduti sono Ciro Petrucci e un giovane operaio africano, travolti dal muro caduto in seguito ad uno smottamento di un costone terra. L’intervento di soccorso è stato condotto inizialmente dai pompieri che hanno utilizzato un piccolo escavatore per raggiungere i corpi sepolti. 

L’INTERVENTO DEI SOCCORSI

La foto dell’intervento

I militari dell’Arma dei Carabinieri hanno affiancato i Vigili del Fuoco raggiungendoli sul posto della frana tra via Archimede e via Montagna Spaccata. Sono tre le ambulanze allertate dopo l’incidente e quindi arrivate sul posto. La notizia dei due deceduti è stata confermata dai Vigili del Fuoco: “Recuperati purtroppo senza vita i corpi dei due uomini sepolti dallo smottamento di terreno in via Caianiello. Le squadre dei vigili del fuoco sono al lavoro per escludere la presenza di altre persone coinvolte“.

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Il corpo di un terzo lavoratore sarebbe disperso in seguito al crollo, perciò i vigili sono impegnati nella febbrile ricerca. Sul luogo della tragedia è arrivato anche il magistrato di turno incaricato dalla Procura della Repubblica di Napoli. Le due vittime della frana sono state identificate: il 61enne  napoletano Ciro Perrucci e un giovane straniero. Secondo i primi accertamenti la palazzina sarebbe abusiva.

L’ANNUNCIO DEI VIGILI DEL FUOCO DELLA FRANA

Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris esprime a nome dell’intera città il profondo cordoglio per la morte dei due operai coinvolti nel tragico incidente a Pianura. “Alla famiglia di Ciro Petrucci, residente nel quartiere, ed a quella del giovane migrante, di cui al momento non si conoscono le generalità, uniti in un tragico destino va il nostro pensiero commosso. Morire di lavoro, per di più nel terzo millennio, è un’ingiustizia insopportabile.” conclude il primo cittadino.

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