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sabato, Aprile 20, 2024
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Colpo al clan della camorra, sequestro da 2 mln di euro ad un pregiudicato accusato di usura

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Confiscati dalla Sezione Operativa della Dia di Salerno beni proventi di usura. È in fase di esecuzione una misura di prevenzione patrimoniale emessa dal Tribunale di Salerno, su proposta del Procuratore Distrettuale della Repubblica di Salerno, nei confronti di un pregiudicato dedito all’usura, vicino agli ambienti in cui operava uno storico clan di camorra, attivo nella Piana del Sele. Interessati dalla confisca diversi beni mobili e immobili, disponibilità finanziarie e società riconducibili al pregiudicato, per un valore complessivo di circa due milioni di euro.

È nel comune di Campagna che la sezione Operativa della Dia di Salerno ha sequestrato beni per un valore di circa due milioni di euro. Ad essere colpito dalla misura di prevenzione personale e patrimoniale, un imprenditore della zona con precedenti per reati di usura e traffico di sostanze stupefacenti. Il soggetto, titolare di una rivendita di automobili, era in contatto con diversi elementi contigui e affiliati sia al gruppo criminale organizzato da Liberato Marcantuono (già espressione del clan camorristico Serino di Sarno, promosso, diretto e organizzato da Aniello Serino) sia allo storico clan camorristico Maiale, sodalizi rispettivamente operanti a Campagna, Eboli e in diverse località della Piana del Sele.

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Nei confronti dell’uomo, il Tribunale di Salerno ha anche stabilito l’applicazione della misura di prevenzione personale della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza per la durata di tre anni, con obbligo di dimora nel Comune di residenza e obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria competente per territorio. Inoltre, è stata disposta la confisca, previo sequestro, di beni mobili e immobili, terreni, società e depositi di credito riconducibili anche alla coniuge. Il soggetto sfruttava lo stato di necessità di diverse persone in difficoltà, costrette contro la loro volontà a versargli, a fronte di prestiti variabili da 3.000 a 100.000 euro, interessi talvolta del 15-20% mensile, altre volte del 30-45% annuo.

Nel complesso, nel corso delle operazioni sono stati sottoposti a confisca, previo sequestro una ditta individuale, con sede legale a Campagna, oltre a tutti i beni strumentali e ogni altro bene destinato all’attività d’impresa, nonché i rapporti di credito, societari e 48 autovetture; la sede di un centro estetico; quattro abitazioni; un locale commerciale; un terreno adibito ad agrumeto; un rapporto bancario riconducibile al soggetto e alla società individuale di vendita di autovetture. Tutti i beni sono stati messi nella disponibilità dell’amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Salerno.

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