Inchiesta sul clan Cuccaro, colpo di scure della Cassazione per il sodalizio criminale operante a Barra. Questa mattina infatti la Suprema Corte (II sezione) ha annullato con rinvio la sentenza d’appello a carico di Andrea Andolfi e Ciro Andolfi, sentenza che era stata chiamata a pronunciarsi su un precedente annullamento del Supremo Collegio. Il processo torna dunque in corte di Appello per la rideterminazione della pena. I due Andolfi sono entrambi difeso dall’avvocato Leopoldo Perone. La Cassazione ha invece confermato per gli altri ricorrenti le pene d’appello: si tratta di Salvatore Busiello, Giuseppe Pisani e Giusy Mariarco Acampa condannati rispettivamente a sei anni di reclusione i primi due mentre Acampa a due anni e otto mesi. I due Andolfi invece erano stati condannati rispettivamente a 13 anni e quattro mesi e tre anni. Il nuovo pronunciamento della Cassazione ribalta nuovamente tutto.
Le accuse contro gli Andolfi
Gli Andolfi erano stati arrestati nel corso del maxi blitz del marzo del 2015. I reati contestati a vario titolo per oltre quaranta indagati erano di associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, contrabbando di sigarette, introduzione e spendita di banconote false, estorsione, omicidio, corruzione, detenzione e porto abusivo di armi. Una vera e propria mazzata che raggiunse il sodalizio attivo tra Barra e Ponticelli. Andolfi in particolare veniva indicato nell’ordinanza di custodia cautelare come uno delle personalità che, col tempo, si erano avvicendate alla reggenza del sodalizio retto dai fratelli Cuccaro.