Conoscete tutti l’ormai triste vicenda accaduta a Frignano. Ve l’abbiamo raccontata qui: sabato sera, un imprenditore della zona – Nicola Sabatino – è stato ucciso da un suo dipendente. Il motivo? Pare che dal suo stipendio mancassero circa 100 euro. Ora immaginate il dolore dei familiari nell’apprendere la perdita di un proprio caro. Bene, ora potete anche solo avvertire il dolore nel dover accettare la scomparsa di un proprio caro per un futile motivo. Per 100 euro. Umanamente è quasi impossibile riuscire ad andare avanti. Certamente è difficilissimo per la moglie dell’uomo, ucciso per niente. Stamane torna a parlare alla stampa: «Non si può uccidere per 100 euro. Non se lo meritava, perché ha solo fatto tanto bene. Non si ammazza una persona per 100 euro, non se lo meritava». Su La Repubblica – Napoli, troviamo anche alcune dichiarazioni dell’assassino, arrestato a Frignano la stessa sera: «Ho fatto una sciocchezza, mi sono fatto prendere dalla rabbia».
Queste parole, dette agli uomini del Commissariato di Polizia di Aversa guidati da Paolo Iodice, ci descrivono un uomo pentito delle proprie azioni. Giusto e doveroso ma inutile a rimettere le cose al loro posto. Nello scatto d’ira avuto sabato sera, a Frignano in casa sua, Vito Recchimurzo ha sparato diversi colpi di pistola (un Revolver calibro 22) verso Nicola Sabatino. Uno dei quali lo ha colpito alla testa causandone la morte immediata. Probabilmente pentitosi immeddiatamente dopo aver sparato, si è consegnato alle forze dell’ordine accorse in pochi minuti. Avanti i cancelli della palazzina dove abitavano sia Sabatino che il suo assassino si era già radunata una folla di conoscenti dell’imprenditore. La Polizia ha dovuto portar via Recchimurzo a bordo di un’ambulanza per evitare la folla. Quel che resta è il dolore fortissimo, un paese – Frignano – in stato di shock e un vuoto incolmabile.
