L’omicidio a Terracina di Gaetano Marino ‘moncherino’ segnò la definitiva spaccatura tra i Marino delle Case celesti e gli Abete-Abbinante. Di quella storia Luca Cortese ha rivelato agli inquirenti una circostanza relativa a ciò che accadde a Napoli dopo l’omicidio a Terracina di Gaetano Marino: «Il gruppo di fuoco del clan Marino sarebbe dovuto partire la sera stessa per uccidere il“filatore”, avendo capito di chi si trattava, ma la spedizione non scattò perché all’ultimo momento Gianluca Giugliano non si presentò. Infatti quest’ultimo, temendo per la propria vita,aveva deciso di pentirsi e si era rifugiato nel commissariato Secondigliano. L’episodio è raccontato dal Roma.
«Francesco Barone mi disse – ha messo a verbale il pento – che il gruppo di fuoco dei Marino quellasera stessa sarebbe dovuto partire per Terracina: lo stesso Barone, Gianluca Giugliano, Angelo Marino e Roberto Manganiello. Ma tutto saltò perché Giugliano non si era presentato all’appuntamento. Secondo loro il “filatore” era stato uno della Doganella che noleggiava le macchine per i matrimoni e che si trovava in stretto contatto con i Marino»