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martedì, Aprile 30, 2024
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E’ Barbie mania, il film arriva nelle sale italiane: non è vietato ai minori di 13 anni

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Barbie va al cinema. Esce in tutte le sale italiane il film di Barbie diretto da Greta Gerwig con Margot Robbie e Ryan Gosling.

Barbie va al cinema: il film di Greta Gerwig

Il film Barbie esce oggi 20 luglio in tutte le sale cinematografiche italiane e da domani 21 luglio sarà disponibile anche negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Questo comedy -drama tutto rosa  vede Margot Robbie nel ruolo della protagonista mentre Ryan Gosling è Ken anzi uno dei tanti Ken presenti nel film diretto da Greta Gerwig già regista di film come Lady Bird e Piccole Donne con all’attivo 3 nomination agli Oscar. Un film che si annuncia ironico e critico verso la società dell’immagine di oggi, usando le bambole di Barbie come una metafora capace di essere colta da tutti.

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La trama del film  più rosa di sempre 

L’idea di portare sul grande schermo la storia di Barbie risale al 2009, quando la Mattel firma un contratto con la Universal Picture. Dopo cinque anni tutto passa alla Sony Pictures, senza nulla di fatto fino al 2018 in cui la Warner Bros ha acquistato i diritti .

Per il ruolo di protagonista, c’è stata molte indecisione, prima Amy Schumer, poi quello  Anne Hathaway e Gal Gadot, caldeggiato dalla stessa Margot Robbie quando era ancora “solo” produttrice del film. Nel cast ci sono anche Due Lipa, al suo esordio, Emma Mackey, Kate McKinnon, Issa Rae, Hari Nef, Alexandra Shipp. Tra i Ken, oltre a Gosling, anche Simon Liu e John Cena.

La trama segue le avventure di Barbie nel mondo reale dopo che è stata cacciata da Barbieland per avere “pensieri e interrogativi esistenziali“. Domande come “Ragazzi, pensate mai di morire?” genereranno uno scollamento di Barbie dalla sua condizione prettamente ludica e la spingeranno verso un’altra diametralmente opposta, più umana.

Greta Gerwig, la regista indie

Che la regia di un film da oltre 150 milioni di dollari potesse essere affidata a una regista come Greta Gerwig non era scontato. Non perché la 40enne di Sacramento non lo meriti: per Lady Bird, al suo esordio dietro la macchina da presa, nel 2018 ha ottenuto la candidatura agli Oscar come miglior regista e miglior sceneggiatura. Una candidatura, quest’ultima, ottenuta due anni più tardi per Piccole Donne, anche ai Golden Globe e ai Bafta. Ciò non toglie che la scelta di Gerwig ha stupito tutti, perchè fino a quel momento era categorizzata come una regista indie.

«Un tempo era la regina del cinema indie, ora usa la proprietà intellettuale per fare soldi per una mega azienda di giocattoli che vende bambole vacue e ipersessualizzate e nessuno fa una piega».

Considerate le altre opere della regista, Gerwig dovrebbe aver dato al film una connotazione femminista. Potrebbe aver puntanto sugli aspetti di emancipazione del personaggio interpretato da Margot Robbie, senza però snaturare l’immagine della bambola che dalla fine degli anni Cinquanta ha costruito l’immaginario di milioni di bambine e bambini. E non solo.

Barbie sconsigliato ai minori di 13 anni, ma in Italia no

Parole come put*ana, merda e figlio di put*ana, quest’ultimo termine palesemente censurato per effetto comico, fanno parte della connotazione volgare che ha spinto la MPA a conferire un PG-13 come alert preventivo.

Scene in cui ci sono delle minime allusioni sessuali, come quando la Weird Barbie di Kate McKinnon ironizza sul contenuto dei pantaloncini di Ken, rientrano invece nei riferimenti che andrebbero filtrati al pari di una scena in cui Ken e i suoi avversari si fronteggiano.

Fenomeno Barbenheimer

L’uscita in contemporanea negli Usa di Oppenheimer e Barbie, due film che non potrebbero essere più diversi, ha scatenato il pubblico americano. Lo scontro al box office è diventato un fenomeno: su internet, dove impazzano poster, meme e trailer parodia di un ipotetico agognatissimo crossover tra i due film, ma anche nei cinema.

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