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giovedì, Maggio 2, 2024
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“È impensabile cacciare 400 persone”. La preoccupazione di Don Patriciello per gli sgomberi del Parco Verde

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La città di Caivano, nel cuore delle cronache da mesi, torna sotto i riflettori con l’apertura di un’indagine da parte della procura di Napoli Nord. Gli inquirenti hanno portato alla luce l’occupazione abusiva di centinaia di appartamenti nel Parco Verde.

Nell’ultima inchiesta, la Procura ha emesso tre decreti di sequestro preventivo per 254 unità abitative, rivelando l’uso indebito di appartamenti e aree condominiali.

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Le forze dell’ordine hanno identificato 419 persone. Tutti i soggetti sono indagati per invasione arbitraria finalizzata all’occupazione di edifici pubblici. Gli sgomberati non  pagavano neanche i canoni di concessione al Comune, considerando che gli alloggi nel Parco Verde di Caivano sono destinati all’edilizia residenziale pubblica.

Tuttavia, ciò che preoccupa molti, è il destino delle oltre 400 persone, tra cui molti bambini, costrette ora a cercare rifugio altrove.

Maurizio Patriciello si batte per la vicenda del Parco Verde di Caivano

Don Maurizio Patriciello, parroco della chiesa di San Paolo Apostolo, esprime una preoccupazione per il destino di coloro che si potrebbero trovare a breve senza un tetto. “È impensabile cacciare di casa 400 persone“, afferma con voce carica di angoscia. “Dove le mettiamo?

La decisione della Procura di Napoli Nord di agire è stata descritta come un atto necessario di fronte a una chiara violazione della legge. Si aprono ora, però, interrogativi cruciali sulle soluzioni alternative per le famiglie coinvolte. Don Patriciello riflette sul dilemma umanitario che si è presentato. Ha evidenziato la complessità di una situazione in cui la giustizia deve bilanciare la necessità di far rispettare la legge con la protezione dei più vulnerabili.

Mentre le autorità procedono con il loro compito di far rispettare l’ordine legale, la comunità si mobilita per cercare soluzioni temporanee o, possibilmente, a lungo termine per coloro che sono stati colpiti da questa decisione. L’urgenza ora è quella di trovare modi per garantire il benessere e la sicurezza di tutti i residenti coinvolti, senza trascurare i principi di giustizia e solidarietà che dovrebbero guidare ogni azione sociale.

 

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