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sabato, Giugno 1, 2024
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È morta Indi Gregory, il dolore dei genitori: “Siamo affranti e pieni di vergogna”

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Indi Gregory è morta. Il cuore della bimba inglese di 8 mesi, affetta da una patologia mitocondriale gravissima, ha smesso di battere all’1:45 di lunedì mattina. Ad annunciarlo è stato il papà della piccola, Dean Gregory. “Mia figlia è morta, la mia vita è finita all’1:45“, ha detto. “Io e mia moglie Claire siamo arrabbiati, affranti e pieni di vergogna. Il servizio sanitario e i tribunali non solo le hanno tolto la possibilità di vivere, ma anche la dignità di morire nella sua casa. Sono riusciti a prendere il corpo e la dignità di Indi, ma non potranno mai prendere la sua anima“.

Sapevo che era speciale dal giorno in cui è nata, hanno cercato di sbarazzarsi di lei senza che nessuno lo sapesse, ma io e Claire ci siamo assicurati che sarebbe stata ricordata per sempre“, ha aggiunto l’uomo in una dichiarazione all’agenzia LaPresse.

 

La vicenda Indi Gregory e la cittadinanza italiana – ARTICOLO PRECEDENTE

Il Consiglio dei ministri era stato convocato d’urgenza alle 14.15 del 6 novembre per conferire la cittadinanza italiana a Indi Gregory. Una neonata inglese di 8 mesi gravemente malata per una patologia mitocondriale incurabile. Nei giorni scorsi, l’Alta corte di Londra le ha negato la possibilità del trasferimento in Italia per continuare a mantenerla in vita tramite il supporto delle macchine. In questo modo la piccola potrà essere ricoverata al Bambino Gesù di Roma, alla quale altrimenti alle 15 italiane verrà staccata la spina.

Il conferimento della cittadinanza italiana alla piccola Indi Gregory è “ai sensi dell’art. 9, comma 2, della legge 5 febbraio 1992, n. 91”, come si legge nella convocazione del Consiglio dei ministri. Una scelta, a quanto si apprende, motivata in considerazione dell’eccezionale interesse per la comunità nazionale ad assicurare al minore ulteriori sviluppi terapeutici.

È una corsa contro il tempo per tenere in vita la neonata, ricoverata al Queen Medical Center di Nottingham. Questa svolta arriva al termine di una trattativa portata avanti dal governo da diverse settimane, in totale riservatezza. L’ospedale pediatrico Bambino Gesù da tempo ha offerto la possibilità di assisterla, come aveva fatto in passato per altri due bimbi inglesi, ma la giustizia britannica ha negato la possibilità di trasferimento.

Indi è una bambina di 8 mesi affetta da una malattia rara del Dna mitocondriale ricoverata al Queen’s Medical Centre di Nottingham nel Regno Unito. negli scorsi giorni era arrivato il no per il trasferimento all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. La battaglia dei genitori era stata stoppata da un giudice dell’Alta Corte che aveva stabilito che la piccola non poteva essere trasferita in Italia anche se c’era stata la disponibilità dell’ospedale del Vaticano nell’accoglierla, come accaduto nei casi precedenti di Charlie Gard e Alfie Evans. I genitori non si sono arresi e ora Il Cdm è al lavoro per dare alla bambina la cittadinanza italiana.

Indi merita la possibilità di una vita più lunga. Non possiamo obbligare l’Nhs e i tribunali di questo Paese a prendersi cura di Indi, ma insieme possiamo darle una possibilità con un piano di trattamenti davvero straordinario in Italia“, ha affermato il padre della neonata, Dean. A fare da ‘ponte’ per la famiglia tra Regno Unito e Italia è l’avvocato ed ex senatore Simone Pillon.

Pochi giorni fa era giunta la notizia sulla decisione negativa sul trasferimento di Indi in Italia. Secondo i giudici ci sarebbero presunti pericoli per la sua vita durante il trasferimento. La famiglia ha fatto appello e ha impugnato il provvedimento

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