[nextpage title=”Dalla prima Juve al Napoli che sarà”]
In tanti ricordano la Juventus di Antonio Conte, quella del 3-5-2, della Bbc e della difesa impermeabile, ma in pochi hanno memoria delle prime uscite in bianconero del tecnico salentino: proviamo a rinfrescarci la memoria, per immaginare il Napoli che sarà o che potrà essere.
L’esordio in panchina di Conte avvenne contro una sua ex squadra con la quale indossò quello che allora era il miglior abito, che ha spopolato proprio in Puglia. Ed allora 4-4-2, o per gli amanti del calcio spregiudicato 4-2-4, o per quelli più contemporanei 4-2-3-1. In porta Storari, linea a quattro con Motta, Chiellini, Bonucci e De Ceglie, il duo di centrocampo composto da Felipe Melo e Marchiso, mentre sugli esterni agivano Krasic da una parte e Pepe dall’altra, in avanti Quagliarella con Del Piero alle spalle.
La Juventus con il baricentro sbilanciato in avanti e con 4 uomini d’attacco tutti insieme non convinse però, visto che i risultati cominciarono ad arrivare nella famosa sfida dell’allora stadio San Paolo, dove la Vecchia Signora fu capace di recuperare da 1-3 a 3-3 con l’ormai storico passaggio alla difesa a 3.
Soffermiamoci però sulla Juventus votata all’attacco, immaginando il Napoli che verrà ed inserendo naturalmente nell’undici di partenza quelli che sono considerati gli obiettivi di mercato degli azzurri.
[nextpage title=”In porta Meret, con Caprile pronto ad insidiarlo”]
Il terzo portiere della Nazionale dopo l’Europeo tornerà a Napoli, mentre il suo proocuratore cercherà di capire se ci sono gli estremi per il prolungamento del contratto in scadenza a giugno. Ad ogni modo Alex Meret gode della piena fiducia di Antonio Conte, a cui deve la prima convocazione in Nazionale, ed è certo di poter tornare ad essere un estremo difensore da top club. Alla sue spalle il tecnico salentino vorrebbe Elia Caprile, di rientro dall’ottimo prestito all’Empoli, ma che scalpita per giocare. Qualora dovesse convincerlo, il Napoli potrebbe contare su una coppia di portieri più che affidabili.
[nextpage title=”La prima missione di Conte: convincere il capitano a restare”]
Seppur non da dove preferisce (sul campo da gioco), Antonio Conte è già a lavoro per risolvere le prime grane ereditate dalla più nefasta delle annate sportive azzurre degli ultimi 20 anni. Giovanni Di Lorenzo ha fatto sapere più volte e pubblicamente, tramite il suo agente, di voler cambiare aria. II capitano ritiene la sua avventura in azzurro conclusa, scottato dalle parole di Aurelio De Laurentiis e dal trattamento riservatogli poco prima del 90′ dell’ultima giornata di campionato. Il neo allenatore del Napoli non ha però perso la speranza ed è certo di convincerlo a restare, affidandogli la fascia destra e, in caso di passaggio alla difesa a tre, utilizzarlo anche come braccetto di destra.
[nextpage title=”Un parametro zero di livello europeo”]
Il 30 giugno si svincolerà dall’Atletico Madrid ed i suoi agenti sono da tempo impegnati a trovargli una nuova squadra. Tra i contatti allacciati anche quelli con il Napoli, piazza gradita a Mario Hermoso, difensore sinistro in uscita dai Colchoneros ed in grado di giocare indifferentemente in una difesa a 3 o a 4. In quest’ultima ipotesi Hermoso ricoprirebbe a Napoli il ruolo di terzino sinistro, un pò più bloccato rispetto a Di Lorenzo, per dare equilibrio ad una squadra fortemente a trazione anteriore. L’ostacolo non è rappresentato dalla mancata partecipazione alle coppe, che per lo spagnolo non sarebbe un problema, ma dall’alto ingaggio (5 milioni di euro) di cui Hermoso ha già goduto all’Atletico ed al quale non vuole rinunciare.
[nextpage title=”Dopo Spalletti, anche Conte punta sul kosovaro”]
Con Spalletti era intoccabile e lo è stato anche nella stagione più brutta dell’era De Laurentiis e rischia di essere ancora un punto fermo nell’annata della tanta agognata rinascita azzurra. Rrahmani gode della totale fiducia di Conte che lo ha inserito nell’elenco degli incedibili e che bene si sposerebbe con una difesa a tre ma che potrebbe far bene anche nel formato in cui siamo abituati a vederlo, a patto però che gli venga affiancato un collega di reparto di valore assoluto come lo sono stati prima Koulibaly e successivamente Kim nell’anno che ha portato il Napoli al terzo scudetto: proprio questo aspetto ci proietta verso quello che è l’obiettivo dichiarato di Giovanni Manna.
[nextpage title=”Con un’offerta choc può arrivare il sì di Cairo”]
Si tratta, naturalmente, di Alessandro Buongiorno, centrale della Nazionale e per il quale il Torino non è disposto manco ad ascoltare offerte inferiori a 50 milioni di euro. Buongiorno piace da impazzire anche ad Antonio Conte che gli affiderebbe le chiavi della difesa del Napoli la quale agirà in discontinuità con il passato. Poco palleggio dal basso e tanta fisicità per poter dare il là a ripartenze veloci. Prerogative innate in Buongiorno che ha anche offerte dalla Premier, ma che preferirebbe restare in Italia. Su di lui c’è anche l’Inter che però non ha la disponibilità economica per mettere le mani sul capitano del Torino.
[nextpage title=”Una nuova ed intrigante cattedra per il professore slovacco”]
Alla fine si riparte sempre da Lobotka. Indispensabile per Spalletti, intoccabile per Mazzarri, essenziale per Calzona. Il faro della nazionale slovacca è stato blindato da Antonio Conte che lo ritiene preziosissimo al di là di quello che sarà il sistema di gioco adottato. Lobotka ha dimostrato di essere ideale per un centrocampo a 3, mentre nei 2 del periodo di Gattuso ha faticato a trovare spazio. Quest’anno, però, seppur a partita in corso, prima con Garcia e poi con Calzona è stato impiegato proprio in questo ruolo risultando quasi sempre tra i migliori. Sarà, dunque, lui ancora una volta il cervello del centrocampo napoletano. Come prima, più di prima.
[nextpage title=”Tra i peggiori quest’anno, ma per Conte Zambo non si tocca”]
Male, anzi malissimo. Potrebbe essere riassunto così il campionato d Zambo Anguissa, inguardabile una gara sì e l’altra pure. Nonostante ciò però Conte non ha esitato un attimo a chiederne la conferma. Il camerunense ha le caratteristiche giuste per tornare a far brillare gli occhi ai tifosi azzurri, dopo le lacrime di rabbia cadute a pioggia nel corso della stagione appena conclusa. Anguissa ha già giocato a due in carriera, ma come fatto vedere a Napoli durante il biennio di Luciano Spalletti, riesce a dare tanto anche come mezz’ala. Basterà toccare i tasti giusti, che Conte ha già individuato. Inutile dire che qualora non dovesse rispondere alle esigenze tecniche, l’ex ct non avrà la pazienza dei vari Garcia, Mazzarri e Calzona.
[nextpage title=”Chiesa al centro del villaggio… di Conte”]
La famosa Chiesa al centro del villaggio lo scorso anno i tifosi del Napoli non l’hanno mai vista, nonostante sulla panchina ci fosse chi di questa espressione ne ha fatto largo uso in passato, conquistando anche importanti successi. Di Chiesa però si è tornati a parlare anche in queste settimane e di nome fa Federico. L’esterno è in scadenza di contratto con la Juventus e le trattative per il rinnovo si sono quasi arenate, in particolar modo dopo la scelta della società di affidarsi a Thiago Motta. L’ormai ex tecnico del Bologna non ritiene il figlio d’arte indispensabile e così, per evitarlo di perderlo nel 2025 a zero, prende quota l’ipotesi cessione. Lo vuole la Roma e lo desidera il Napoli, per il quale i 25 milioni chiesti dalla Juventus non dovrebbero rappresentare un problema.
[nextpage title=”Non c’è prezzo per lui, il georgiano non si tocca”]
Il Psg fa sul serio, lui non disdignerebbe un’avventura a quattro passi dalla Torre Eiffel, ma con ogni probabilità proseguirà all’ombra del Vesuvio, forte di un contratto (che si appresta a firmare) finalmente all’altezza di un top player quale ha dimostrato di essere il georgiano nel biennio napoletano. Kvaratskhelia è al centro del progetto di Antonio Conte, se non addirittura qualcosa in più. Sull’out sinistro o anche destro, in caso di 4-4-2 ultra offensivo, fa poca differenza, al numero 77 saranno affidate le chiavi della squadra. Accattivante anche l’ipotesi di vederlo nel ruolo di seconda punta, magari sfruttando il lavoro sporco della punta, o tra i tre trequartisti in un 4-2-3-1. Inutile dire quanto potrebbe, invece, far male (come già dimostrato clamorosamente in azzurro) largo sulla fascia e libero di creare magie.
[nextpage title=”Big Rom ne cuore e nella mente di Conte”]
Dici Conte e pensi a Lukaku e se poi Bim Rom manda anche messaggi pubblici d’amore al suo allenatore preferito, allora pensare al centravanti belga in maglia azzurra la prossima stagione diventa molto più di un’ipotesi di mercato. Ad oggi Lukaku è, infatti, il candidato numero uno a prendere il posto di Victor Osimhen, nonostante non sia ancora decollata la trattativa per lo scombio tra Napoli e Chelsea per i due attaccanti. Lukaku potrebbe sbarcare a Capodichino, anche qualora Osi non dovesse andare in scena a Stamford Bridge. Magari in prestito, come accaduto con l’Inter e con la Roma, o a prezzi di saldo come spera De Laurentiis e soprattutto Antonio Conte.
[nextpage title=”Il sergente Conte salverà il soldato Jack”]
Impossibile credere che Aurelio De Laurentiis ed Antonio Conte non abbiano parlato già un centinaio di volte di Giacomo Raspadori. L’attaccante ex Sassuolo è in attesa di partecipare al prossimo Europeo, ma sa che la prossima stagione sarà quella del dentro o fuori per lui. Ne è convinto anche il nuovo allenatore del Napoli che pensa di cucirgli addosso il ruolo di seconda punta, magari in coppia con Lukaku per passare dalla LuLa nerazzurra alla LuRa azzurra. Jack vuol prendersi fiinalmente il Napoli e, dopo aver vinto uno scudetto da co-protagonista, vuole la scena tutta per lui, magari per cercare di cancellare definitivamente una stagione passata in naftalina.